Il presidente del Brasile: contro Gaza, “violenza brutale e disumana”

Il presidente del Brasile: contro Gaza, “violenza brutale e disumana”

InfoPal. Di Angela Lano. Lunedì 13 novembre, durante il suo bel discorso all’arrivo dei palestino-brasiliani rimpatriati da Gaza a Brasilia, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha affermato che Israele “uccide persone innocenti senza alcun criterio”, e che uccidere bambini e neonati non ha nulla di umano.

“A 78 anni di età non avevo mai visto una violenza tanto brutale, tanto disumana contro innocenti”, ha detto Lula visibilmente emozionato. “Se Hamas ha commesso un atto di terrorismo e ha fatto ciò che ha fatto, lo stato di Israele sta commettendo vari atti di terrorismo, a non considerare che i bambini non sono in guerra, che le donne non sono in guerra; a non considerare che non stanno uccidendo soldati, stanno uccidendo bambini. Già ne hanno uccisi oltre 5000, e 1500 sono scomparsi, e certamente stanno tra le macerie. Oltre alla distruzione di tutto ciò che le persone impiegano decenni per costruire: una casa, una strada, un palazzo, una scuola, un ospedale. (…) Siamo tristi per una parte degli esseri umani che governano il mondo, che di umano non hanno più niente, perché se qualcuno ha lanciato bombe per uccidere persone negli ospedali, per uccidere neonati, per uccidere bambini, sinceramente non so di quale umano stiamo parlando”.

(Video: discorso di Lula dal minuto 10:23 in poi).

Come prevedibile, la comunità ebraica brasiliana se l’è presa, affermando che si tratta di dichiarazioni “pericolose”. Il Brasile ha la seconda comunità ebraica più grande dell’America Latina, e una forte lobby evangelica sionista anche in Parlamento.

“Le parole del presidente Lula sono sbagliate e pericolose. Dall’inizio di questa tragica guerra, provocata dal più terribile massacro contro gli ebrei dopo l’Olocausto, Israele ha compiuto sforzi visibili e comprovati per risparmiare i civili palestinesi, chiedendo loro di spostarsi in aree più sicure, creando corridoi umanitari, avvertendo la popolazione di attacchi imminenti”, ha affermato la Confederazione israeliana del Brasile, che rappresenta i 120.000 ebrei del paese, riprendendo l’hasbara-propaganda israeliana sull’inesistente “corridoio sicuro”.

Di quali “sforzi visibili e comprovati” parli la Confederazione israeliana, proprio non si capisce, visto il genocidio di civili nella Striscia di Gaza, la maggior parte dei quali bambini e donne, i crimini contro gli ospedali, e in particolare contro il complesso al-Shifa e l’ospedale battista al-Ahly, la distruzione delle strutture e infrastrutture civili: 42.000 unità abitative sono state completamente distrutte, 223.000 parzialmente danneggiate; 95 strutture governative e 255 scuole sono state prese di mira; 71 moschee sono state completamente distrutte, 156 parzialmente, e tre chiese sono state colpite. Dall’inizio dell’aggressione contro la Striscia di Gaza, l’esercito di occupazione israeliano ha ucciso 198 medici, infermieri e paramedici, ha preso di mira 55 ambulanze e ha messo fuori servizio 25 ospedali; ha commesso 1.165 massacri contro le famiglie palestinesi; ha ucciso 11.320 persone (al 15 novembre), delle quali quasi 5.000 sono bambini e 3.145 donne, mentre più di 29.200 sono i feriti. Sotto le macerie risultano ancora scomparse 3.600 persone, tra cui 1.755 bambini.

Dunque, si tratta di sforzi visibili e comprovati, sì, ma ascrivibili a crimini contro l’umanità.

Inoltre, cosa intende la Confederazione per “dichiarazioni come questa del presidente della Repubblica, oltre ad essere sbagliate e ingiuste, sono anche pericolose”?

Lunedì, il presidente Lula ha accolto a Brasilia 22 cittadini palestino-brasiliani e 10 membri delle loro famiglie che erano stati evacuati da Gaza attraverso il confine di Rafah con l’Egitto. Il presidente ha offerto il suo sostegno ai brasiliani che si trovano ancora nella Striscia di Gaza e ha promesso di evacuarli presto.

Ha anche accusato Israele di “sganciare bombe dove ci sono bambini, ospedali, con il pretesto che ci sono terroristi. Non stanno uccidendo soldati, stanno uccidendo bambini. Finora non avevo mai sentito parlare di bambini come delle vittime preferite in una guerra”.

Lula ha chiesto dettagli sugli sforzi “visibili e comprovati” delle autorità israeliane “per salvare i civili palestinesi”.

Nelle settimane passate, il presidente Lula ha definito l’attacco israeliano alla Striscia di Gaza assediata un “genocidio”: “Quello che sta accadendo non è una guerra”. È un genocidio che ha portato all’uccisione di quasi 2.000 bambini che non avevano nulla a che fare con questa guerra. Sono loro le vittime di questa guerra”. Il numero dei bambini uccisi da Israele è salito a 4.650. Migliaia sono feriti e altri ancora sotto le macerie.