Il presidente della delegazione della sicurezza egiziana: 'Chi comanda nelle strade non è lo stesso che siede al tavolo delle trattative inter-palestinesi. Se la lotta non si placa, svelerò segreti scomodi'.

Da: http://www.samanews.com/index.php?id=details&sid=23214

L’ufficiale Burhan Hamad, presidente della delegazione egiziana residente a Gaza, ritiene che i capi di Hamas e Fatah che si riuniscono per discutere sui disordini e sulla lotta interna palestinese non rappresentino i combattenti che si trovano nelle strade della Striscia di Gaza e non abbiano il potere di dare ordine di fermare gli scontri.

In una dichiarazione alla radio locale Sawt Al-Quds, l’ufficiale ha dichiarato: "Ho cominciato a credere di aver parlato con qualcuno che non rappresenta i combattenti nelle strade. I responsabili di quanto sta accadendo sono altri. Chi si siede con me al tavolo delle trattative non rappresenta la leadership che comanda nelle strade, perché gli spari continuano dopo tutto quello che abbiamo detto e dopo tutti i sentimenti espressi".

E ha aggiunto: "Noi affermiamo una cosa e la realtà è invece un’altra. E’ possibile che l’obiettivo sia lo spargimento del sangue palestinese? Secondo me la colpa è di tutti. Chiedo al popolo palestinese di resistere e supportare".

Il capo della delegazione egiziana ha spiegato che questi scontri vogliono lanciare un messaggio: "Il popolo palestinese non può vivere insieme. Non ci può essere pace nella terra di Palestina. Ecco, questo è il messaggio che vuole veicolare chi porta le armi e uccide la propria gente, e che arriva al mondo esterno e arabo. Con questa immagine, il progetto palestinese sarà distrutto ed è questo quello che vogliono dimostrare nella realtà: è il punto di vista americano e israeliano. Il mondo guarderà ai palestinesi come gente che non è in grado di vivere insieme, e si chiederà: come faranno a vivere insieme ad altri?".

Per quanto riguarda gli spari contro la delegazione egiziana, la notte scorsa, Burhan ha aggiunto: "La delegazione fa quello che deve fare. Noi abbiamo degli obiettivi. L’Egitto, il presidente Mubarak e la dirigenza politica sono addolorati per quanto sta succedendo in Palestina, di conseguenza noi siamo qui per fermare lo spargimento del sangue. La delegazione egiziana sta bene e non vuole ingigantire le cose".

E ha aggiunto che contatterà tutte le fazioni coinvolte affinché si riuniscano immediatamente per fermare il conflitto: "Noi insistiamo sulla necessità di fermare le sparatorie. Giuro che se gli scontri andranno avanti, organizzerò una conferenza stampa e rivelerò cose che nessuno sarà contento di sentire".

La delegazione di sicurezza egiziana si è riunita la notte scorsa per la dodicesima volta con le fazioni palestinesi, per concordare una tregua, ma tale accordo si è frantumato con il sorgere del sole. I combattimenti sono ripresi per portar via altre vite umane.

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