PIC. Martedì, l’autorità di occupazione israeliana (IOA) ha trasferito il prigioniero palestinese Ahmed Manasra, 21 anni, nell’infermeria della prigione di Ramla dopo che le sue condizioni di salute sono peggiorate.
L’avvocato Khaled Zabarqa ha detto che la procura israeliana ha trasferito Manasra, che era stato arrestato quando aveva 13 anni, all’infermeria di Ramla a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute mentale.
Zabarqa ha aggiunto che Manasra rimarrà in infermeria per 10 giorni secondo le istruzioni del medico della prigione.
Manasra è nato il 22 gennaio 2002 nella Gerusalemme occupata, ha due fratelli e cinque sorelle. Prima del suo arresto, nel 2015, era uno studente di 13 anni alla New Generation School della città santa.
La polizia di occupazione israeliana arrestò Ahmed Manasra per il suo presunto coinvolgimento in un attacco con il coltello perpetrato dal cugino di 15 anni, Hasan Manasra, a Gerusalemme est. Mentre Hasan fu ucciso a colpi di arma da fuoco dalla polizia israeliana, Ahmed fu gravemente ferito da coloni che lo picchiarono duramente e da un’auto israeliana lo investì. Subì una frattura al cranio e un’emorragia interna a seguito dell’aggressione.
Manasra fu inizialmente condannato a 12 anni di carcere, ridotti a nove anni e a una multa di oltre 47.000 dollari, che i suoi genitori faticarono a pagare.
Ahmed soffre di disturbi psicologici e di edema che gli provoca forti mal di testa e dolore. Gli è stato negato più volte l’accesso ai suoi parenti e, anche quando gli sono permesse le visite, si svolgono dietro una barriera di vetro e per un breve periodo.