Il procuratore dell’ICC esorta i membri a rispettare i mandati d’arresto contro Netanyahu e Gallant 

L’Aja. Il Procuratore della Corte Penale Internazionale (ICC) Karim Khan ha esortato i 124 membri dell’organismo ad agire sui mandati di arresto emessi contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex-ministro della Difesa Yoav Gallant.

Questo dopo che la Camera preliminare I dell’ICC ha emesso due decisioni unanimi, respingendo gli appelli del governo israeliano ai sensi degli articoli 18 e 19 dello Statuto di Roma e confermando gli ordini di arresto per Netanyahu e Gallant.

“Faccio appello a tutti gli Stati parte affinché tengano fede al loro impegno nei confronti dello Statuto di Roma, rispettando e conformandosi a questi ordini giudiziari”, ha dichiarato il procuratore capo dell’ICC Karim Khan in un comunicato.

Ha inoltre invitato i Paesi che non sono membri dell’ICC a collaborare per “sostenere il diritto internazionale”.

Khan ha dichiarato che la sua indagine sulla situazione a Gaza prosegue e che il suo team sta esaminando “ulteriori linee di investigazione nelle aree sotto la giurisdizione della Corte, che includono Gaza e la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est”.

“Sono profondamente preoccupato per le notizie sull’escalation della violenza, sull’ulteriore riduzione dell’accesso umanitario e sulla continua espansione delle accuse di crimini internazionali a Gaza e in Cisgiordania”, ha dichiarato Khan.

Khan ha sottolineato che i mandati di arresto si basano su prove presentate dal suo ufficio e che i giudici hanno trovato “ragionevoli motivi per credere che siano stati commessi crimini secondo lo Statuto di Roma”.

Ha aggiunto che i giudici della Corte penale internazionale hanno concluso che ci sono motivi sufficienti per ritenere che Netanyahu e Gallant siano responsabili di crimini di guerra, tra cui l’uso della fame come metodo di guerra, e di crimini contro l’umanità che comportano omicidio, persecuzione e altri atti disumani. Entrambi sono stati ritenuti responsabili di aver diretto attacchi intenzionali contro i civili.

Khan ha ribadito che “la legge è per tutti”, sottolineando che il ruolo dell’ICC è quello di proteggere i diritti di tutti gli individui. Ha osservato che la decisione indipendente dei giudici afferma l’importanza di sostenere il diritto umanitario internazionale attraverso processi giudiziari equi e imparziali.

“Queste richieste sono state fatte dopo un’indagine indipendente, basata su prove verificabili e oggettive, esaminate a fondo in un processo giudiziario”, ha dichiarato Khan.

“Ho chiesto a tutti gli Stati firmatari dello Statuto di Roma di adempiere ai loro obblighi rispettando e conformandosi a questi ordini giudiziari. Attendiamo anche la cooperazione degli Stati non parte nel promuovere la responsabilità e sostenere il diritto internazionale”.

Il Procuratore dell’ICC ha anche confermato che il suo ufficio continua le sue “indagini indipendenti e imparziali sulla situazione nello Stato della Palestina”, con particolare attenzione alle aree sotto la giurisdizione dell’ICC, tra cui Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme Est.