Il Qatar mira a wahabizzare il mondo: il parere di un accademico

PressTvSecondo quanto dichiarato da un accademico a Press TV, il Qatar si serve della guerra alla Siria per perseguire una graduale e sistematica wahabizzazione del mondo.

In un articolo pubblicato da Press TV, Ismail Salami, autore iraniano esperto di Medio Oriente, ha affermato che il Qatar sta seminando “un seme cattivo nel fertile suolo del mondo: una graduale e sistematica wahabizzazione del mondo”.

In base all’analisi delle motivazioni che spingono il Qatar a erogare fondi e risorse per fomentare la crisi siriana, fornendo sostegno finanziario e militare a gruppi affiliati ad al-Qaeda, Salami ha dichiarato che Doha incoraggia un’ideologia corrotta nota come wahabismo, “che potrebbe gradualmente infiammare e assoggettare il mondo intero”.

“Fonti informate hanno recentemente rivelato la presenza nel cuore di Doha di centri per addestrare assassini di varie nazionalità che vengono inviati in Siria per combattere contro il governo di Bashar al-Assad”, ha scritto l’accademico iraniano.

Inoltre, secondo Salami, l’emirato ha avviato un programma di reclutamento intensivo e vasto in Paesi “impreparati”, tra cui Afghanistan, Pakistan, Yemen e Cecenia.

L’autore ha affermato che Al-Thani è un monarca asceso al trono dopo aver inscenato un incruento colpo di stato contro il padre nel 1995 e apparentemente incoraggia un’ideologia corrotta detta wahabismo, promossa mediante un portavoce politico noto come Al-Jazeera.

Salami ha aggiunto che i combattenti addestrati dal Qatar, impegnato in una guerra indiretta in Siria, vengono mandati in Libia, Turchia e Giordania e attraverso questi Paesi infiltrati in Siria.

“Dal 2011 il minuscolo emirato, ricco di petrolio e gas, ha spedito armi ai militanti siriani in lotta contro il governo del presidente Bashar al-Assad”, ha affermato Salami, soggiungendo che il governo qatarino, finora, ha versato oltre 3 miliardi di dollari per la guerra con la Siria.

Dal 2011 la Siria è stata colpita da scontri mortali. Secondo diversi rapporti, le potenze occidentali e i loro alleati regionali, principalmente Qatar, Arabia Saudita e Turchia, sostengono militanti che operano all’interno della Siria.

Dall’inizio del conflitto in questo Paese, scoppiato nel marzo del 2011, sono state uccise più di 100.000 persone.

Traduzione di Patrizia Stellato