Il rapimento politico di Layan Kayed e la strategia israeliana

A cura di L.P. Samidoun: la campagna di arresti israeliani non fermerà il movimento studentesco palestinese di fronte all’annessione.

Le forze di occupazione israeliane hanno rapito la studentessa palestinese Layan Kayed, 22 anni, mentre viaggiava a Ramallah con sua madre, lunedì 8 giugno 2020. Hanno sequestrato la studentessa della Bir Zeit University al blocco stradale di Zaatara, nella Cisgiordania occupata centrale. Questo è l’ennesimo rapimento israeliano di studenti e giovani esponenti del movimento studentesco palestinese che ha una finalità politica ben precisa: limitare le rivolte popolari del popolo palestinese in seguito alle future annessioni illegali di Israele dei Territori palestinesi.

Ci sono centinaia di studenti universitari palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, di cui circa 80 dalla Bir Zeit University, mentre nel corso degli anni, migliaia di altri sono stati presi di mira con l’arresto e la persecuzione. Le università palestinesi sono state frequentemente vittime di razzie da parte delle forze di occupazione israeliane con il conseguente saccheggio degli uffici delle organizzazioni studentesche, distruzione e confisca dei loro beni.

Come ha notato Samidoun Palestina, rete internazionale di attivisti che lavorano per costruire solidarietà con i prigionieri palestinesi nella loro lotta per la libertà:

“L’obiettivo è mantenere il movimento di liberazione nazionale palestinese sulla difensiva al fine di portare avanti il ​​progetto di annessione sionista in Cisgiordania creando un’atmosfera di intimidazione e repressione. (…) L’escalation della campagna di arresto condotta dalle forze di occupazione, comprese le diffuse invasioni della scorsa notte in cui sono stati presi di mira circa 30 giovani nella Gerusalemme Occupata, è una politica futile che non spezzerà la volontà del popolo palestinese in lotta e non scoraggerà o fermerà il movimento studentesco”.

La rete di solidarietà dei prigionieri palestinesi Samidoun sollecita un’ampia solidarietà globale con Layan Kayed e tutti gli studenti palestinesi che affrontano repressione, arresto e prigionia per mano del regime di occupazione israeliano che vuole spianare la strada ai crimini in corso contro il popolo palestinese, attraverso rapimenti contro il movimento studentesco palestinese, organizzatori e leader giovanili.

L’appello della rete Samidoun: “Esortiamo gli studenti e le facoltà di tutto il mondo a partecipare alle campagne per il boicottaggio accademico di Israele e delle istituzioni israeliane e ad organizzarsi a sostegno degli studenti palestinesi presi di mira. Nonostante questi attacchi, gli studenti palestinesi continuano a organizzare, lottare e apprendere nonostante la repressione grave e sistematica, e il movimento studentesco palestinese continua a confrontarsi con i piani coloniali israeliani. Chiediamo il rilascio immediato di Layan Kayed e di tutti gli studenti palestinesi incarcerati!”

Samidoun rinnova il suo appello “all’azione unita e alla fermezza nazionale per affrontare gli attacchi dell’occupazione, sottolineando la necessità di un’ampia partecipazione popolare alla marcia nazionale del 1° luglio 2020 per respingere gli schemi dell’occupazione israeliana e affrontare i suoi attacchi razzisti e colonialisti”.

Fonte: (https://samidoun.net/2020/06/leanne-kayed-en/)