Il reattore nucleare di Dimona è causa di malattie e tumori tra i detenuti palestinesi

Gaza – InfoPal. Gruppi palestinesi per i diritti umani hanno lanciato un nuovo allarme per l’incolumità fisica di detenuti e prigionieri palestinesi nel carcere israeliano nel Negev.

“Giorno dopo giorno, si aggrava la condizione di molti di essi già ammalati, il trattamento al quale vengono sottoposti dall’autorità carcerarie è disumano.

“Le preoccupazioni derivano dalla previsione delle rigide temperature invernali come da quelle attuali”.

Ma il carcere israeliano del Negev dà adito a ulteriori inquietudini.

Ubicato nelle vicinanze del reattore nucleare di Dimona, il carcere è altamente esposto agli effetti di scorie là sotterrate, e di radiazioni. Vi è poi un’alta presenza di amianto. Il tutto è causa di malattie cancerogene e tumori.

‘Abdel Nasser Farawnah, ex detenuto, esperto di affari dei prigionieri, ha raccontato di aver ricevuto numerose lettere dalla prigione israeliana del Negev di detenuti palestinesi che periscono in tende o container. Farawnah ha chiesto d’urgenza l’intervento umanitario.

“Le temperature estive espongono i detenuti al contagio di insetti, ma anche rettili com’è è già avvenuto ad alcuni di essi. Sono molti i casi di avvelenamento tra i detenuti. Non esiste soccorso medico”.

Nel gennaio 2010 il ministero per l’Ambiente israeliano pubblicò un rapporto nel quale si dimostrava l’impatto sull’ambiente provocato dalla centrale, i danni alle falde acquifere e ai pozzi.

“Una morsa della morte e una struttura fantasma”, questa è la prigione nel Negev per Fawarnah, che in essa intravede la minaccia di morte e la principale causa di malattia tra i detenuti.

Inaugurata nel marzo 1988, la prigione del Negev doveva accogliere le decine di palestinesi nei primi mesi della I Intifada (1987-1992).
L’edificio fa parte di un compound militare esteso sul confine con l’Egitto, nel deserto del Negev, nel sud della Palestina mandataria (Israele e Territori palestinesi occupati, ndr).

Nel 1996 fu chiuso per essere riaperto nel 2002, in concomitanza con l’Intifada di al-Aqsa. Da quell’anno la sua amministrazione passò dall’esercito al dipartimento dei Riformatori.

Dalla sua apertura, nove detenuti palestinesi sono morti nella prigione, che dal 2000 ha accolto un terzo del totale dei detenuti palestinesi nelle prigioni israeliane.

Elisa Gennaro

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