Essi sognano una piazza verde piena di giochi e di sicurezza, come gli altri bambini nel mondo, e non di paura e di perdita… Il giovane Ahmed Shabaytah ha voluto realizzare questo sogno nei campi palestinesi costruendo un piccolo parco nel quartiere di Hettin, che include un’area di svago con piscine per bambini e adulti, sperando che sia un luogo di relax per gli abitanti di questo campo assediato da check-point militari che ostacolano l’entrata e l’uscita.
Privazione continua.
Ahmed racconta all’agenzia di notizie Awdah: “Mentre in tutto il mondo i diritti e i desideri dei bambini sono realizzati, altri risiedono nei campi profughi deprivati del minimo indispensabile, in particolare di luoghi calmi e ampi, in cui potrebbero vivere appieno la loro infanzia e divertirsi a prezzi economici.
Ahmed, 33 anni, ha studiato Commercio all’Università araba di Beirut: E’ direttore di una compagnia ingegneristica a Gazeya, zona nel sud di Sidone. Ha voluto aprire il parco dopo quasi un anno dalla chiusura di quello di Mansour Azzam, a causa delle barriere di separazione fatte costruire intorno al campo dallo Stato libanese per separarlo dalla città.
Giovane ambizioso e attivista palestinese, ha spiegato a Awdah che ha voluto utilizzare la sua specializzazione universitaria per idee commerciali innovative e, allo stesso tempo, umanitarie, riportando la vita al campo e incoraggiandone l’economia, nonostante l’insicurezza del campo, perché vuole che “l’eco delle risate e la felicità siano più forti delle paure e dei proiettili”. Ha aggiunto: “Incoraggio le idee commerciali innovative, specialmente nel nostro campo assediato, in modo che con esse possiamo porre fine all’assedio”.
Traduzione per InfoPal di Doha Yahia