Il Sudafrica condanna gli attacchi israeliani contro i fedeli palestinesi nella Moschea di al-Aqsa

Il Sudafrica condanna gli attacchi israeliani contro i fedeli palestinesi nella Moschea di al-Aqsa

Pretoria – MEMO. Il governo della Repubblica Sudafricana ha “preso atto con preoccupazione” dell’assalto delle forze d’occupazione israeliane ai fedeli palestinesi della moschea di al-Aqsa, nella Gerusalemme occupata. In una dichiarazione rilasciata ai media dal Dipartimento per le relazioni internazionali e la cooperazione, il governo di Pretoria ha affermato di “condannare questi atti violenti del governo israeliano contro i fedeli e chiede la calma ed il ritiro delle forze dalla moschea di al-Aqsa”.

Almeno sette fedeli sono stati feriti durante gli attacchi e più di 400 palestinesi sono stati arrestati. La maggior parte è stata rilasciata a condizione di non entrare nella moschea di al-Aqsa.

“L’uso di granate stordenti e gas lacrimogeni contro i fedeli è ingiusto. Queste azioni minacciano lo status quo concordato a livello internazionale in relazione a Gerusalemme e ai suoi luoghi sacri”, ha dichiarato il Dipartimento. “I fedeli musulmani palestinesi hanno il diritto di praticare la loro religione in pace, senza paura o intimidazioni da parte della polizia israeliana. La moschea di al-Aqsa appartiene a tutti i palestinesi, arabi e musulmani, che non hanno bisogno del permesso o dell’approvazione del governo israeliano per entrarvi o pregarvi”.

Il governo sudafricano ha sottolineato che le azioni israeliane “minano” tutti gli sforzi di pace e possono portare ad un’esplosione nella regione. “Il 2022 è stato descritto come l’anno più letale per i palestinesi da quando le Nazioni Unite hanno iniziato a monitorare le vittime, nel 2005. L’anno scorso più di 200 palestinesi sono stati uccisi durante gli attacchi israeliani”. Almeno 80 palestinesi sono già stati uccisi da Israele dall’inizio del 2023.

Inoltre, il governo sudafricano ha osservato che “Israele, in quanto potenza occupante, ha obblighi specifici in termini di diritti umani internazionali e di diritto umanitario per proteggere i palestinesi. Tuttavia, il governo israeliano continua a violare questi obblighi senza rendere conto [a nessuno]”. Pretoria “rimane inequivocabilmente impegnata e apprezza gli sforzi volti a rilanciare un processo politico che porti alla fine dell’occupazione, in modo da garantire i diritti umani di tutti”.

Il ministro sudafricano per le Relazioni internazionali, Naledi Pandor, ha dichiarato, nel luglio dello scorso anno, che “la narrazione palestinese evoca esperienze della storia del Sudafrica di segregazione e oppressione razziale”. Ha sottolineato che il governo di Pretoria ritiene che Israele debba essere classificato come uno Stato d’Apartheid.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.