Il Sudafrica non ritirerà il caso contro Israele, nonostante le minacce di Trump sul taglio dei fondi

Pretoria – Press TV. Il Sudafrica ha dichiarato che non ritirerà la causa per genocidio contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia (ICJ), nonostante l’ordine del presidente statunitense Donald Trump di congelare gli aiuti di Washington al Paese.

Trump ha firmato venerdì un ordine esecutivo volto a congelare “gli aiuti o l’assistenza straniera” al Sudafrica come ritorsione per il caso della Corte internazionale di giustizia e per una nuova legge di esproprio delle terre che, a suo dire, è stata concepita per confiscare le proprietà alla minoranza afrikaner del Paese.

Il presidente statunitense ha affermato che Pretoria ha assunto una posizione aggressiva nei confronti degli Stati Uniti e dei suoi alleati attraverso la sua posizione su Israele.

Il ministro degli Esteri sudafricano Ronald Lamola ha dichiarato mercoledì che non c’è “alcuna possibilità” che Pretoria ritiri la causa intentata contro il regime israeliano nel dicembre 2023.

“Restare fedeli ai nostri principi a volte comporta delle conseguenze, ma restiamo fermi sul fatto che questo è importante per il mondo e per lo stato di diritto”.

Il Sudafrica ha accusato Israele di aver commesso un genocidio in un caso senza precedenti presso la massima corte delle Nazioni Unite nel dicembre 2023. Ha affermato che Tel Aviv è “intenzionata a distruggere i palestinesi di Gaza” e ha chiesto alla corte di ordinare la cessazione della campagna genocida di Israele nella Striscia.

Anche se la sentenza finale è in attesa, l’anno scorso la Corte ha stabilito che “esiste un rischio plausibile di genocidio a Gaza e il continuo grave danno ai civili da allora”.

Molti Paesi hanno seguito l’esempio e sostenuto il caso di genocidio del Sudafrica contro Israele, la cui brutale campagna di morte e distruzione durata 15 mesi ha causato la morte di oltre 48 mila palestinesi a Gaza e ha lasciato l’enclave costiera assediata in rovina.

La guerra si è fermata dopo che Hamas e Israele hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco il 19 gennaio. Tuttavia, lunedì Trump ha minacciato di chiedere l’annullamento del cessate il fuoco e di “far scoppiare l’inferno” se Hamas non rilascerà tutti i prigionieri entro mezzogiorno del 15 febbraio.

Traduzione per InfoPal di F.L.