Il vertice a tre tra Olmert, Abbas e Rice non ha prodotto nulla di nuovo: Olmert e Abbas si sono accordati per promuovere la visione di Bush di ‘due stati’.

Il vertice a tre tra la Segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro israeliano Ehud Olmert a Gerusalemme non ha portato ad alcun cambiamento politico nella Questione israelo-palestinese.

Le controparti, israeliana e palestinese, che si sono incontrate verso le 10 di questa mattina all’hotel "David’s Citadel" di Gerusalemme, hanno concordato nell’impegnarsi alla realizzazione della "visione di due stati del presidente Bush", della Road Map e al rispetto della tregua.

Le due parti si sono accordate anche su un nuovo incontro, da organizzarsi al più presto, per portare avanti le questioni in sospeso. Da parte sua, la Rice ha promesso di ritornare nella regione (questo è il suo quinto viaggio in meno di un anno).  

Durante la conferenza stampa al termine del vertice, la Segretario di Stato Usa ha dichiarato: "Tutti e tre abbiamo ribadito il nostro impegno per una soluzione di due stati e ci siamo trovati d’accordo sul fatto che uno stato palestinese non può nascere dalla violenza e dal terrore".

E ha aggiunto che il premier israeliano e il presidente palestinese hanno discusso delle condizioni poste dal Quartetto al nuovo governo palestinese.

Le condizioni poste dal Quartetto – Nazioni Unite, Usa, Unione Europea e Russia – per il riconoscimento del governo palestinese e per la fine del boicottaggio internazionale sono quelle note: rinuncia alla violenza da parte palestinese, accettazione del diritto di Israele a esistere, adozione dei precedenti accordi di pace tra Israele e l’Anp (Autorità nazionale palestinese), compresa la Road Map. 

Secondo il quotidiano Sunday Times, il vertice a tre di oggi "determinerà il potenziale successo del processo di pace in Medio Oriente (Vicino Oriente, ndr) e la reputazione internazionale della Rice".

La fonte ha anche rivelato che il presidente Bush, la settimana scorsa, ha telefonato a Olmert per incoraggiarlo a siglare un accordo con i palestinesi.

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