“Il voto dell’Australia contro lo stato palestinese rinforza la sensazione che la Coalizione sia anti-araba”

Shalailah Medhora theguardian.com. “L’opinione del governo sulla Palestina non riflette l’opinione pubblica della maggioranza degli australiani”, ha affermato Eddie Zananiri, leader della comunità palestinese.

Gli arabo-australiani hanno condannato la decisione della Coalizione di votare contro la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU riguardo lo stato palestinese, affermando che ciò ha deteriorato il loro rapporto con il governo federale. L’Australia e gli Stati Uniti sono state le uniche due nazioni a votare contro la risoluzione. Eddie Zananiri, che ha rappresentato la comunità palestinese durante gli incontri con l’ambasciatore palestinese in Australia, ha dichiarato “[il voto] rafforza il sentimento anti-arabo all’interno della comunità dell’attuale governo.”

“La considerazione del governo sulla Palestina non riflette l’opinione pubblica della maggioranza degli australiani, come quella della comunità araba”.

I rapporti tra la comunità e il governo sono già tesi, sostiene Zananiri, citando il tentativo fallito della coalizione di modificare la sezione 18C della legge sulla discriminazione razziale e si muove per chiamare la Gerusalemme Est “contestata” invece di “occupata”.

Zananiri ha affermato che il governo non stava ascoltando l’interesse della comunità in merito a queste problematiche, e ha criticato la sua “linea politica a porte chiuse”.

L’Australian National Imams Council [Il Consiglio Nazionale degli Imam australiani] ha richiesto più dialogo. Il Gran Mufti di Australia, Ibrahim Abu Mohamed, ha dichiarato: “Mi piacerebbe ribadire il messaggio che abbiamo trasmesso all’onorevole ministro degli Affari Esteri, Julie Bishop, in occasione del nostro incontro di settembre: l’Australia deve affrontare il conflitto tra Palestina e Israele in modo armonioso ed equo. Attualmente è palese che stia assumendo una posizione faziosa.

Il governo australiano non può sostenere la causa dei diritti umanitari a livello globale fingendo di non vedere le ingiustizie e i crimini commessi contro la popolazione palestinese”, dichiara Abu Mohamed.

L’ambasciatore australiano dell’ONU, Gary Quinlan, ha sostenuto che l’Australia doveva impegnarsi per la pace tra Israele e Palestina, ma ha aggiunto che la risoluzione ONU “non aiuterà questo processo e questo è il motivo per cui l’abbiamo bocciata”.

“Manca di equilibrio e cerca di imporre una soluzione proposta da un unico partito. Gli aspetti dello status definitivo possono solo essere risolti tra le due parti”, sostiene Quinlan.

Bishop George Browning, presidente dell’Australia Palestine Advocacy Network, ha affermato che il voto “non produce nient’altro che un indebolimento dei moderati e un rafforzamento degli estremisti da entrambe le parti”.

“Votando contro lo stato della Palestinta, il governo rischia di fare un regalo inestimabile agli estremisti in tutto il mondo islamico che non è mai stanco di puntare contro il doppio-peso dell’Occidente riguardo la Palestina come prova della sua ostilità verso l’Islam”, ha detto Browning.

Il direttore esecutivo dell’Arab Council, Randa Kattan, afferma che il voto “rovinerebbe parzialmente i rapporti” perché la questione risulta di grande importanza per la comunità. “In ogni incontro che l’Arab Council ha avuto con il governo, la Palestina era tra le priorità”, ha affermato.

L’ambasciata israeliana a Canberra ha accolto con favore il voto. Martedì, una portavoce dell’ambasciata ha dichiarato al Guardian Australia che “accettare la proposta risolutiva porterebbe solo a compromettere le possibilità di pace e ad affievolire le speranze per un futuro migliore sia per i palestinesi che per gli israeliani

“Elogiamo il governo australiano per il suo voto intelligente, che ha segnato oggi il termine del periodo australiano nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, e invita le autorità palestinesi a riprendere i negoziati. Il Guardian Australia ha contattato parecchi gruppi di comunità israeliani che vivono in Australia per commentare la notizia.

Traduzione di Giulia Amoretti