Immigranti africani protestano contro la detenzione israeliana

Gerusalemme-Agence France Presse. Quasi 200 africani richiedenti asilo politico, arrivati clandestinamente in Israele, hanno manifestato martedì a Gerusalemme, contro la detenzione in una nuova “struttura aperta”, dalla quale se ne erano andati due giorni prima.

Gli uomini hanno lasciato la struttura di Holot, situata nel sud di Israele domenica notte e si sono diretti verso la città a piedi e con gli autobus.

Hanno marciato dall’ufficio del primo ministro verso il parlamento situato nelle vicinanze, accompagnati da dozzine di attivisti israeliani per i diritti umani, mostrando cartelli con scritte come “siamo rifugiati, non criminali” e “marcia per la libertà e per l’umanità”.

I dimostranti, che nel caso in cui ottenessero lo status di rifugiati politici potrebbero lavorare e ricevere sussidi sociali, hanno accusato il governo di razzismo.

Molte persone soffrono a causa del razzismo dell’ala destra del governo israeliano, secondo quanto affermato dal sudanese Walidin Sleiman a AFP.

Se Israele non ha intenzione di garantire i loro diritti, gli immigrati dovrebbero avere la possibilità di spostarsi altrove, aggiunge Sleiman.

Michal Roisin, deputato del partito di sinistra Meretz afferma: “Se non possono andare altrove, cioè se non possono tornare in patria, dobbiamo garantire i loro diritti”.

Moran Mekamel, attivista del gruppo “Students for Refugees” [Studenti a sostegno dei rifugiati] afferma che ogni caso dovrebbe essere esaminato singolarmente per stabilire se gli immigrati possano richiedere l’asilo politico, e aggiunge: “La struttura in cui erano ospitati poco si allontana da una prigione”.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu martedì ha riferito al parlamento che “i clandestini trasferiti nelle strutture speciali possono restare o ritornare ai loro paesi di origine”.

Un portavoce ha dichiarato che la polizia ha interrotto la protesta davanti al parlamento, e sottolinea che circa 180 persone sono state caricate su autobus in loro attesa dopo la contestazione non autorizzata.

Un corrispondente di AFP ha dichiarato che la polizia ha usato la forza per disperdere i manifestanti, per almeno due dei quali sono state necessarie cure mediche.

La struttura detentiva in via di espansione, è diventata operativa giovedì, quando sono stati condotti all’interno 484 immigrati clandestini provenienti dal continente africano, secondo quanto afferma il servizio carcerario israeliano.

La struttura è aperta durante il giorno, ma gli ospiti devono rientrare per il confinamento notturno.

Secondo una legge approvata lo scorso 10 dicembre, gli immigrati clandestini in arrivo in Israele possono essere detenuti fino a un anno senza processo.

Questa è solo l’ultima delle misure prese per contrastare l’immigrazione clandestina, che vede coinvolti quasi 60 mila immigrati africani, e considerata da Israele una minaccia per il carattere ebraico dello stato.

Recentemente è stata terminata la costruzione di una barriera “tecnologica” lungo il confine con l’Egitto.

Questa nuova legge corregge la precedente, revocata a settembre dalla Corte Suprema, secondo la quale gli immigrati potevano essere detenuti fino a tre anni senza processo.

L’associazione per i diritti civili in Israele e altri gruppi hanno già presentato una petizione contro la nuova legge.

Traduzione di Elena Ferrara