Imposto il coprifuoco sulla cittadina di Jayyus in Cisgiordania. Arrestati 20 giovani palestinesi

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Qalqiliyyah – Infopal. Questa mattina le forze di occupazione israeliane hanno imposto il coprifuoco sulla cittadina di Jayyus, a nord-est di Qalqiliyya in Cisgiordania, e hanno fatto irruzione in decine di case, per poi perquisirle. Sui tetti di alcune abitazioni hanno installato delle postazioni di controllo per sorvegliare i movimenti dei cittadini, ai quali è stato vietato di lasciare le proprie dimore per recarsi al lavoro. Ai giovani è stato ordinato di raccogliersi nella scuola locale per l’ispezione.

Fonti locali hanno riferito che più di 20 mezzi corazzati hanno invaso all’improvviso la cittadina, imponendo il coprifuoco. Hanno affermato che circa 20 giovani sono stati arrestati e portati via, dopo essere stati interrogati nel cortile della scuola. I soldati avrebbero riferito alle rispettive famiglie che erano “ricercati” dall’intelligence israeliana. Dei venti giovani prelevati, otto sono stati identificati come Sakhr Shamasnah, Jabir Shamasnah, Kamal Shamasnah, Adli Shamasnah, Anwar Aarif, Mahir Aarif, Muhammad Bilal e Hamadah Nimir.

L’attività delle forze di occupazione si è concentrata soprattutto nel quartiere al-Shamasnah e in centro. Tra le case occupate dall’esercito vi sono l’abitazione del cittadino Jaber Shamasnah e quella del sindaco Abu at-Taher, sulle quali è stata issata la bandiera israeliana. I soldati hanno effettuato le perquisizioni alla cieca, costringendo gli inquilini a uscire fuori e fotografando le case sia dall’interno che dall’esterno.

Gli abitanti di Jayyus manifestano ogni venerdì contro la costruzione del muro di separazione. Alle manifestazioni partecipano spesso anche degli attivisti stranieri e regolarmente si ripete la stessa scena: l’esercito israeliano invade la città per vessare i residenti e disperdere i militanti stranieri.

Questo è il terzo giorno consecutivo in cui vengono effettuati arresti di massa da parte delle forze di occupazione: ieri sono stati prelevati 30 palestinesi in tutta la Cisgiordania, mentre lunedì i fermati erano circa 50, tutti ‘ricercati’ dalle autorità israeliane e tutti trasferiti in località sconosciute per essere interrogati.

 

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