Imprenditore e fondatore di Rawabi lancia progetto abitativo a Gerusalemme Est

Gerusalemme/al-Quds – WAFA. L’imprenditore palestinese e fondatore della città di Rawabi, Bashar Masri, ha lanciato lunedì, in collaborazione con la Chiesa greco-ortodossa di Gerusalemme, un progetto di 400 milioni di dollari per abitazioni da costruire nelle aree settentrionali della Gerusalemme Est occupata, dopo oltre 10 anni di lavoro per ottenere un permesso di costruzione dal comune israeliano della Gerusalemme Ovest.

Durante un’intervento in una conferenza stampa a Gerusalemme per presentare il progetto, Masri ha sottolineato che la costruzione, lanciata con lo slogan “abbiamo vita a Gerusalemme”, nasce alla luce della difficile situazione abitativa nella città santa occupata e nel tentativo di contribuire, anche modestamente, a risolvere questo problema cronico.

“L’investimento a Gerusalemme è un potenziamento economico ed esistenziale per il nostro popolo […], in particolare nelle aree ad alto rischio”, ha affermato, in riferimento alle aree in cui Israele intende confiscare la terra palestinese per costruire colonie, nel suo sforzo di cambiare il carattere della città e di creare un nuovo fatto compiuto.

Il progetto, chiamato Lana (“nostro” in arabo) “non è una reazione a nulla tranne che al bisogno di alloggi per la nostra gente a Gerusalemme”, ha detto. “C’è una forte carenza di alloggi. Ne siamo consapevoli e abbiamo iniziato a creare piani 10 anni fa per alleviare questo problema”.

I residenti palestinesi a reddito medio-basso della città non trarranno beneficio da questo progetto, che secondo Masri è destinato alle persone con un reddito più alto.

“Questo progetto è destinato alle persone con un reddito più alto, per mantenerle nel loro paese”, ha affermato, osservando che molti dei residenti palestinesi ricchi della città cercano un alloggio adatto al loro status, sia in Israele che all’estero.

Tuttavia, coloro che hanno bisogno di finanziamenti possono ottenere un prestito bancario dalle banche con sede nei Territori palestinesi, poiché Masri è in procinto di raggiungere un accordo con alcune per fornire finanziamenti agli acquirenti nel progetto di Gerusalemme Est – cosa mai successa prima nella città occupata, perché sotto il pieno controllo israeliano.

I residenti palestinesi meno fortunati, che sono la maggioranza, dovranno aspettare altri progetti abitativi più abbordabili. La società di Masri, Massar International, una holding con sede a Ramallah, di proprietà esclusiva, intende iniziare a costruire nella città nel prossimi anni.

Gli osservatori hanno notato che il motivo della carenza di alloggi nella Gerusalemme Est occupata è dovuto, in primo luogo, al sequestro da parte di Israele della maggior parte delle aree aperte della città, dove ha costruito colonie con decine di migliaia di unità abitative per gli israeliani, e, in secondo luogo, a causa del tempo e dell’alto costo per ottenere un permesso di costruzione, raramente concesso dal comune israeliano.

L’attuale progetto Lana prevede appartamenti di dimensioni comprese tra 90 e 170 metri quadrati. Il terreno, stimato in un’area di 30 mila metri quadrati e situato a nord di Beit Hanina, vicino al checkpoint di Qalandia, gestito da Israele tra Gerusalemme e Ramallah, è di proprietà della Chiesa greco-ortodossa ed è stato offerto a Massar International per costruirci sopra il suo progetto di edilizia abitativa. In cambio, la chiesa riceverà diverse unità per la sua parrocchia. Si stima che il 50 percento dell’area del terreno sarà destinato a spazi verdi e strutture generali, tra cui una scuola ed un centro commerciale.

Masri ha sottolineato che il costo della costruzione è gestito esclusivamente dalla sua società, Massar International, e che nessun altro investitore in Palestina o all’estero si è fatto avanti per aiutare nel finanziamento.

Ha detto che proprio come è stato in grado di costruire la moderna città di Rawabi, a nord di Ramallah, che è diventata una storia di successo, ora si sta cimentando nella costruzione del progetto abitativo Lana, a Gerusalemme, che fornirà centinaia di opportunità di lavoro assolutamente necessarie per i palestinesi.

I lavori per il progetto sono iniziati e la prima fase, che vedrà la costruzione di 94 appartamenti, sarà pronta entro due anni e mezzo.