Durante una conferenza stampa, a Gaza, Abu Rdainah aveva reso noto che oggi, martedì, si sarebbe svolto un altro incontro.
Per quanto riguarda il premier entrante, Hamas ha nominato l’attuale ministro della Sanità, Basem Na’im, ma sembra che Abbas abbia rifiutato questa scelta.
Sempre ieri, la Segretaria di Stato Usa, Condoleezza Rice, rispondendo a domande sulla politica statunitense in Medio Oriente, alla vigilia delle elezioni di medio termine, aveva detto che gli Stati Uniti preferiscono che Hamas rimanga all’interno dell’Autorità Nazionale palestinese, piuttosto che commetta "atti di terrorismo". E aveva aggiunto che non era sicura se fosse meglio "vedere i membri di Hamas per le strade imbracciando le armi o vederli vincere elezioni democratiche – e doverci poi confrontare con loro".
Dal nostro corrispondente e da Palestine-info.co.uk
Il movimento di resistenza islamica Hamas ha rivelato che è stato raggiunto un accordo con il presidente dell’Anp, e la sua fazione, Fatah, per la formazione di un governo di unità nazionale. E ha aggiunto che verrà data quanto prima la comunicazione ufficiale e che Hamas nominerà il suo premier.
In questi giorni sono state portate avanti consultazioni tra i due movimenti – per Fatah, si è attivato il parlamentare Mustafa Barghouthi -, che hanno poi raggiunto un accordo.
Il prossimo passo è l’incontro tra Abbas e Haniyah, a Gaza e l’annuncio ufficiale della formazione del nuovo governo. Sembra che Abbas e Fatah siano d’accordo che Hamas nomini il prossimo premier – rappresentando il maggior blocco parlamentare palestinese – anche se potrebbe non essere più l’attuale, Ismail Haniyah.
Hamas ha chiesto, tuttavia, a Abbas di fornire tutte le assicurazioni necessarie, da parte della comunità occidentale, per la fine dell’assedio contro il popolo palestinese.
La piattaforma costitutiva del nuovo governo non prevede il riconoscimento di Israele, anche se ci sono riferimenti generici al riguardo.
Da parte loro, Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, hanno evidenziato come l’assedio israeliano contro Beit Hanoun rafforzi tra la popolazione palestinese la necessità di un governo di unità nazionale e di un fronte compatto. Entrambe i movimenti hanno condannato l’indifferenza internazionale e il silenzio arabo verso la carneficina in corso a Beit Hanoun.