In Cisgiordania è entrata in vigore una nuova legge sul divorzio

Ma’an. Le donne che non hanno avuto rapporti sessuali con i loro mariti ora potranno chiedere il divorzio in base alla nuova legge che è entrata in vigore lunedì 3 settembre. Ne ha dato l’annuncio il capo dei Tribunali islamici in Cisgiordania.

Sheikh Yousef Ideis ha annunciato l’entrata in vigore della nuova legge, “coraggiosa” durante una conferenza con i magistrati della Corte suprema e il vice-governatore di Nablus.

Alcune coppie di musulmani scelgono di firmare un contratto di matrimonio senza un fidanzamento, ma non vivono insieme immediatamente. Ciò dà alla coppia la libertà sociale che i fidanzati non hanno di uscire insieme senza essere accompagnati dai parenti.

In tali casi, se è comprovato che la coppia non ha fatto sesso, in base alla nuova legge applicabile solo ai musulmani, le donne possono divorziare dai loro mariti.

Matrimonio, divorzio, custodia dei figli e alimenti sono regolati dalle corti religiose in Cisgiordania e a Gaza, invece quelli ecclesiastici danno udienza ai palestinesi cristiani.

I tribunali cristiani raramente concedono il divorzio agli uomini o alle donne. Nella legge islamica, gli uomini possono ottenere facilmente il divorzio ma per le donne è un processo arduo, costoso e lungo.

Questa nuova legge verrà applicata soltanto in Cisgiordania.

Il capo dei tribunali islamici a Gaza, Hassan al-Juju, aveva dichiarato a Ma’an ad agosto che non c’era stato coordinamento sulle riforme relative alla legge sul divorzio: “Nessuno ci ha consultati su questo argomento”.
Al-Juju ha detto che le autorità islamiche di Gaza sarebbero state felici di studiare la nuova legge se fosse stata discussa con loro, ma poiché non sono stati consultati, essa verrà applicata soltanto in Cisgiordania.

Le leggi in Cisgiordania e a Gaza derivano da diversi sistemi legali come risultato delle diverse occupazioni straniere (con relativi codici giuridici, ndr). La legge giordana viene applicata in Cisgiordania, mentre quella egiziana nella Striscia di Gaza.

I diversi tentativi di unificare il quadro legislativo e giuridico palestinese sono stati impediti dall’occupazione israeliana, dall’arresto di parlamentari e dalle divisioni interne che hanno portato a due esecutivi separati in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.