In occasione della Giornata dei Prigionieri.

Riceviamo da Islam-online e pubblichiamo.
Israele detiene nelle carceri israeliane 8.500 palestinesi, 5.000 dei quali scontano condanne inflitte dai tribunali militari; più di 800 sono in detenzione amministrativa, detenuti senza accusa nè processo dietro ordine del comando militare e il restante numero sono detenuti in attesa di processo presso i tribunali militari. 300 di questi sono minori di 18 anni.
 
Secondo il diritto internazionale i residenti dei TO devono essere detenuti all’interno del territorio stesso, e non in Israele. nonostante ciò solo una delle carceri israeliane dove sono detenuti i palestinesi si trova in Cisgiordania, nei pressi di Ramallah.
 
Poiché ogni persona al di sopra dei 16 anni ha bisogno di ottenere un permesso speciale per recarsi in Israele a visitare il parente in carcere (molto difficile da ottenere), questa incombenza ricade spesso sui bambini, che devono affrontare lunghi viaggi e l’esperienza di vedere e incontrare padre, fratello nonno in carcere, spesso senza possibilità di un contatto fisico. Ciò solo grazie al Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) che organizza i trasporti e i permessi, noleggia a sue spese i bus necessari agli spostamenti.
 
I parenti dei prigionieri israeliani non hanno tali restrizioni alle visite.
 
Di seguito il link ad un video (10 minuti, molto bello) che racconta il viaggio di questi bambini, per fare visita ai familiari in prigione in Israele. Nel video anche Sabreen, la cui storia è citata nel briefing di Amnesty.  http://www.btselem.org/English/Video/200610_Prisoners_Children.asp
 

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