Bruxelles-Pal.info. Le organizzazione europee per i diritti umani hanno dichiarato l’intenzione di partecipare a cortei diffusi in tutta Europa per protestare contro l’assedio della Striscia di Gaza, perpetrato da Israele negli ultimi 8 anni, ma specialmente dopo le recenti restrizioni egiziane sul valico di Rafah.
La Campagna Europea per la fine dell’assedio a Gaza (ECESG) ha confermato che molte organizzazioni ed istituzioni per i diritti umani in più di 30 città europee hanno dichiarato la loro intenzione di istituire cortei e veglie, il 26 aprile, solidali con la Striscia di Gaza e per protestare contro le restrizioni egiziani sulla stessa.
In una dichiarazione emessa giovedì 10 aprile, l’ECESG ha affermato che queste manifestazioni sono per protestare contro il deterioramento delle condizioni umanitarie nelle Striscia dovute all’inasprimento dell’assedio israelo-egiziano.
Nella dichiarazione, si ritiene che le autorità israeliane ed egiziane siano responsabili per il deterioramento delle condizioni di vita nella Striscia; avvertendo che una nuova spirale di violenza sta per minacciare la regione.
La Campagna europea ha evidenziato che i rapporti umanitari pubblicati dalla UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati) segnalano un serio e catastrofico deterioramento delle condizioni umanitarie nella Striscia, dovute al blocco israeliano.
In questa situazione, più di 1,8 milioni di palestinesi nelle Striscia di Gaza subiscono un punizione collettiva a causa della chiusura delle frontiere che diminuisce la loro libertà di movimento, a cui si aggiunge una grave mancanza rifornimenti alimentari e medicinali.
Decine di pazienti sono deceduti recentemente proprio a causa di questa mancanza di medicinali, elettricità e combustibili; oltre alla continua chiusura degli impianti di trattamento delle acque di scarico che ha portato ad un inquinamento ambientale nelle Striscia.
La Campagna ha aggiunto che il tasso di disoccupazione di Gaza ha raggiunto il 35,5% dopo la chiusura del 60% delle industrie, dovuta all’assedio.
La precarietà di alimenti a Gaza ha raggiunto il 5%, con questa percentuale la Striscia è al terzo posto nella regione araba in termini di povertà, preceduta solamente dal Sudan e dallo Yemen.
Traduzione di Federico Seibusi