In un anno, Israele ha ucciso 248 Palestinesi, in maggioranza giovani

child_killed-e1463299412718Ramallah-WAFA. Da settembre 2015, Israele ha ucciso 248 Palestinesi, 74% dei quali aveva 25 anni o era più giovane. E’ quanto riferisce un rapporto dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, OLP.
Il rapporto afferma che Israele ha ucciso 248 Palestinesi tra Cisgiordania, Gerusalemme e Striscia di Gaza; ne ha feriti 18.062 e arrestati 6.911; ha invaso 6.536 abitazioni; ha eseguito 5.335 attacchi armati; ha demolito 282 case, distrutto o confiscato 1.290 proprietà e permesso 795 attacchi terroristi da parte dei coloni israeliani.

Inoltre, da settembre 2015, le autorità israeliane hanno trattenuto le salme di oltre 100 Palestinesi – attualmente sono 15, compresi quelle di 5 ragazzini -, e hanno rifiutato tutte le richieste di membri della comunità internazionale, comprese le organizzazioni per i diritti umani, per indagini serie sulle esecuzioni extragiudiziali compiute dalle forze israeliane.

Tra gli oltre 18 mila Palestinesi feriti dal 30 settembre 2015 al 30 settembre 2016, 699 sono minorenni. 422 sono stati colpiti da proiettili letali, 174 da proiettili di metallo rivestiti di gomma. Altri hanno riportato escoriazioni o bruciature dovute ad aggressioni, e molti altri sono rimasti intossicati dai lacrimogeni.

Secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Affari umanitari, OCHA, fino al 3o settembre 2016, le autorità israeliane hanno demolito almeno 974 strutture palestinesi, comprese 266 finanziate da donatori internazionali. Ciò ha coinvolto  circa 6.547 persone, compresi 2.051 minorenni, e 1.597 cittadini sono rimasti senzatetto, compresi 746 minorenni.

L’OLP ha affermato che negli ultimi dieci anni, i coloni hanno eseguito oltre 11 mila attacchi contro la popolazione palestinese e le sue proprietà. Da settembre 2015, sono state perpetrate 795 aggressioni (registrate).