Incendiata la tomba di Giuseppe, a Nablus

351236CBetlemme-Ma’an. Durante la notte di venerdì, giovani palestinesi hanno incendiato la tomba di Giuseppe, a Nablus, secondo quanto affermato dai residenti locali, dopo aver lanciato dei cocktail molotov contro il sito sacro.
La polizia dell’Autorità Palestinese (Anp) e i vigili del fuoco sono arrivati sulla scena e hanno spento le fiamme. Le forze di sicurezza dell’Anp hanno affermato che avrebbero aperto un’indagine sull’incidente.
Da quanto riferito, gli autori hanno fatto irruzione nel sito sacro prima di incendiarlo. 
Il presidente Mahmoud Abbas ha definito l’attacco incendiario “irresponsabile”, e ha affermato che le azioni dei piromani sono un abuso della cultura, della religione e dell’etica dei Palestinesi. 
Ha ordinato che il sito sia riparato immediatamente e ha affermato che sarà aperta un’indagine sull’incidente. 
La tomba è un sito visitato mensilmente dagli israeliani, che vengono scortati dalle forze militari fino all’area, portando spesso a scontri con i Palestinesi del posto. 
Con gli Accordi di Oslo del 1993, il sito è rimasto sotto il controllo israeliano. Ma l’esercito israeliano ha evacuato il terreno a ottobre del 2000, poco dopo l’inizio della seconda Intifada, e il luogo venne subito danneggiato e bruciato dai palestinesi. 
A seguito di una cooperazione di sicurezza con l’Anp, l’esercito israeliano permette agli ebrei credenti di fare dei pellegrinaggi notturni mensili verso il sito. 
La tomba di Giuseppe è venerata da ebrei, musulmani, cristiani e samaritani. 
Traduzione di F.H.L.