Incontri del Cairo: dubbi e speranze degli abitanti di Gaza

Gaza-InfoPal.I cittadini di Gaza hanno seguito con interesse le riunioni di questi giorni, tenute al Cairo, tra Hamas e Fatah, con la speranza che la pagina della divisione nazionale palestinese venga chiusa definitivamente. 

Salim Abed, un trentaquattrenne di Gaza, ha dichiarato: “Speriamo che la riconciliazione venga finalmente raggiunta, vorremmo unirci e dedicarci ai nostri problemi reali, come lo sviluppo e la lotta contro l’occupazione israeliana, tutti questi anni di divisione sono troppi”. 

Abed ha aggiunto: “Abbiamo seguito gli incontri che il capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Mesha’al, e il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, hanno tenuto con il presidente egiziano Mohammed Mursi, che ha più volte ribadito la sua intenzione di raggiungere la riconciliazione, perciò siamo speranzosi, anche se le esperienze passate ci hanno insegnato ad essere cauti”. 

Dopo una riunione di tre ore, tenuta da Mesha’al e Abu Mazen, insieme alle delegazioni al loro seguito, e con la presenza Mohammed Raafat Shehata, capo del servizio d’intelligence egiziana, Fatah e Hamas hanno concordato l’attuazione immediata dell’accordo di riconciliazione nazionale, firmato al Cairo, nel maggio del 2011. 

Lo studente Khalil ‘Obeid, 21 anni, si è detto soddisfatto dai risultati, esprimendo, allo stesso tempo il suo rifiuto a eventuali divergenze interpretative che potrebbero sorgere tra le due parti, ed invitandole a porre immediatamente fine allo stato di divisione. 

‘Obeid ha riferito di nutrire forti dubbi sull’intenzione di Abbas, che scommette ancora sui negoziati con l’occupazione israeliana. 

Secondo alcune fonti, i colloqui del Cairo hanno sancito l’attuazione, contemporaneamente, di tutti i punti compresi nell’accordo di riconciliazione, superando la posizione iniziale di Abbas, che avrebbe voluto limitarsi a tenere delle elezioni.

‘Adel al-Elmi ha definito “promettenti” i risultati ottenuti al Cairo, ritenendo che la vittoria della resistenza palestinese nell’ultima guerra, con il clima positivo conseguente, abbia contribuito a raggiungere questi risultati. Egli ha anche auspicato una veloce attuazione degli accordi. 

L’accordo prevede che Abbas proceda immediatamente alle consultazioni, per formare un governo di competenze nazionali, e allo stesso tempo, la Commissione elettorale riprenderà il suo lavoro, sia a Gaza che in Cisgiordania, per definire i dettagli delle elezioni del Consiglio legislativo.

L’anziana signora Amina Abdel ‘Aal ha dichiarato: “Basta con la divisione, vogliamo raggiungere la riconciliazione che ci unisca e ci rafforzi per affrontare l’occupazione, e per porre fine alle sofferenze di molte persone”. 

Abdel ‘Aal ha invitato tutte le fazioni a mettere da parte i propri tornaconti personali, dedicandosi alla nazione, e riunendosi di fronte ai molteplici rischi che minacciano il popolo palestinese.

Il giovane Hussein al-Sha’aer, attivista del blocco islamico a Gaza, ha esortato il presidente dell’Anp a lanciare delle iniziative concrete per dimostrare la sua buona volontà, “come la liberazione dei prigionieri politici in Cisgiordania, contraccambiando il governo di Gaza, che ha rilasciato i detenuti di Fatah, arrestati per ragioni di sicurezza, e ha permesso il rientro di quelli fuggiti. 

Egli ha anche invitato a permettere a Hamas e al blocco islamico di operare liberamente in Cisgiordania, considerando che senza ciò, gli accordi raggiunti non hanno alcun valore.