Incursioni in un vilaggio palestinese: case invase e tre arresti

Betlemme. In seguito a una protesta anti-Muro organizzata ieri nel villaggio di al-Walaja, la polizia di confine israeliana ha fatto irruzione nel centro abitato e circondato la casa di un detenuto palestinese, intrappolando al suo interno almeno 40 persone.

La casa del 40enne Hatem al-Araj è stata infatti assediata senza far uscire neanche le donne e i bambini. Secondo i testimoni, le truppe si sono ritirate dopo due ore senza incidenti, e non è chiaro che cosa volessero dagli abitanti della casa.


I rappresentanti del consiglio del villaggio hanno comunque rivelato che la casa di al-Araj è un luogo di ritrovo per attivisti locali e internazionali che in precedenza hanno partecipato a un corteo anti-Muro, per protestare contro i tagli di vaste aree coltivate tra i centri di al-Walaja e Beit Hala, a ovest di Betlemme. La costruzione della barriera israeliana comporterà anche la confisca di alcune terre del Monastero Cremisano.

Uno dei rappresentanti ha spiegato inoltre che i gruppi di solidarietà si sono recati nelle case dei palestinesi tenuti in carcere da Israele per offrire il loro sostegno in occasione della Giornata dei prigionieri, che cadeva giovedì.


Durante l'assedio della casa di al-Araj, i testimoni hanno riferito che i militari sono entrati in diverse altre abitazioni, arrestando tre giovani che avrebbero lanciato pietre alle forze israeliane.


I detenuti sono stati identificati con i nomi di:

Mu’tasem Hajajlah, 20 anni

Rami ad-Daras, 17

Mohammad Hajajlah, 17

L'ingresso a al-Walaja è stato blindato, e i soldati hanno impedito ai giornalisti di accedere all'area.

Non è stato nemmeno possibile rintracciare via telefono un portavoce della polizia di confine.


 

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