Indagine dell’Oti: Israele tra i Paesi più corrotti

Imemc. Uno studio pubblicato martedì dall’Organizzazione della trasparenza internazionale (Oti) ha indicato Israele come uno dei Paesi più corrotti del mondo occidentale. Lo studio del 2010 ha preso in considerazione 178 Paesi, classificando all'ultimo posto il Paese meno corrotto, con un solo punto su 10 del Cpi (Corruption perceptions index).

Nella lista, Israele occupa il 30° posto con un punteggio di 6.1/10 del Cpi, che considera i Paesi in base alla “percezione di corruzione” del settore pubblico. Prendendo in considerazione solamente i dati di corruzione dei 33 membri dell’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (Ocse), Israele si trova al 22° posto.

Nonostante lo Stato israeliano sia stato ammesso nell’Ocse all’unanimità nel maggio 2010, è il membro più povero dell’organizzazione, nonché quello affetto dai più gravi divari sociali.

Il direttore generale dell’Oti in Israele, Galia Sagi, ha poi messo in risalto un ulteriore aspetto negativo: mentre in altri Paesi sono avvenuti dei miglioramenti durante gli anni passati, il punteggio israeliano è peggiorato notevolmente dal 2007. Haaretz ha riportato le parole di Sagi: “Anche se la corruzione viene discussa e condannata, i politici israeliani non stanno facendo abbastanza per occuparsene. Se i leader non daranno priorità a questo problema, non cambierà mai nulla”.

Un riscontro negativo hanno avuto anche gli Stati Uniti, usciti dalla “top 20” delle nazioni meno corrotte e finiti al 22° posto. Gli scandali finanziari e le influenze del denaro nella politica sono le principali motivazioni di questa caduta. In vetta alla classifica si trovano Danimarca, Nuova Zelanda e Singapore, i Paesi meno corrotti al mondo secondo l'Oti.

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