Informazione e isteria: la flotta turca verso Gaza aiuta l’Iran.

La preoccupazione, o meglio la disperazione dei sionisti in servizio permanente effettivo e dei filo-sionisti è evidente da articoli come quello che segnaliamo. Agitando delle vere e proprie “fantasie” (manca solo “Bin Laden” a bordo della Flotilla, o magari in collegamento dalla solita “grotta afghana”), si cerca solo di stornare l'attenzione dalla loro vera preoccupazione: l'alleanza strategica – e non ideologica – che va intessendosi tra i Paesi della regione vicino e mediorientale (per non parlare di quelle tra il blocco dei Paesi di quest'area e quelli sovrani dell'America Indiolatina, come Brasile e Venezuela, anch'essi impegnati nella formazione di un blocco continentale, con buona pace della “Dottrina Monroe”).

Gli articoli velenosi di analisti sionisti contro il governo turco ormai non si contano. Essi auspicano evidentemente l'ennesimo colpo di Stato della casta militare-giudiziaria turca loro alleata.

Ma questa volta non andrà così. Il mondo sta cambiando ad una velocità impressionante. Il sogno della “fine della Storia”, dell'”unica nazione indispensabile”, del “destino manifesto”, insomma l'utopia unipolare degli Stati Uniti, e l'idea che “Israele” rappresenti “l'unica democrazia del Medio Oriente” stanno andando miseramente in fumo, demoliti dalla realtà concreta sul terreno, l'unica che conta al di là delle grida, sempre più disperate, di chi vede il suo sogno infrangersi contro lo stesso male che ha sparso a piene mani in quella regione (i “cuori” non sono stati affatto “conquistati”) e l'inesorabile rete di alleanze che sta stringendosi attorno al Sionismo in fase terminale.

La flotta turca verso Gaza aiuta l’Iran

Di Fiamma Nirenstein.

sabato 22 maggio 2010

 Il Giornale, 22 maggio 2010


Stavolta Israele ha proprio diritto di dire «mamma li turchi». Dieci vascelli turchi vogliono raggiungere la settimana prossima la costa di Gaza per portare quello che essi chiamano aiuto umanitario. In realtà, portano un gesto di solidarietà e legittimazione a Hamas, che domina Gaza con violenza integralista nei confronti della propria gente e di Israele, che ha giurato di distruggere. A Gaza chiamano il prossimo avvento della flottiglia «l’Intifada delle navi». La Turchia è l’unico Paese che assiste l’organizzazione delle navi. La prepara la IHH (Fondazione di Soccorso umanitario turco): il premier Recep Tayyp Erdogan ha incontrato gli organizzatori e ha reso pubblico il suo «sostegno per rompere l’assedio di Gaza». Sulle navi viaggeranno membri del governo turco, artisti, giornalisti: tutto quello che serve a rendere la spedizione intoccabile. […]

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