Insegne israeliane che indicano l’esistenza, falsa, del Tempio Antico nei pressi di al-Aqsa

Al-Khalil (Hebron)-Quds Press. Le autorità di occupazione israeliane hanno collocato delle insegne nei siti storici, nelle vicinanze della moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme, con nomi ebraici e falsi cenni storici che indicano l’esistenza dell’Antico Tempio proprio in quell’area. 

Secondo quanto riferisce il ricercatore Fakhri Abu Diab, le autorità israeliane hanno collocato queste insegne nella parte settentrionale di Silwan, a poche decine di metri dalla parete sud di al-Aqsa. Le insegne in questione riportano nomi ebraicizzati e spiegazioni fuorvianti, atte a consolidare la versione talmudica della storia, e aggiungere una dimensione religiosa ebraica ai siti archeologici in questione. Inoltre, tutte le insegne riportano la scritta ‘questo sito risale all’epoca del Secondo Tempio’ in modo da rinforzare l’idea che il tempio si trovava effettivamente nei pressi di questa zona”. 

Il ricercatore palestinese ha affermato che tale mossa rappresenta “un tentativo di alterare la storia dei monumenti, e praticare il lavaggio di cervello ai turisti e alle generazioni future. La strategia di cambiare i nomi e modificare la storia in modo ingannevole mira a cancellare l’identità araba e musulmana di questi luoghi storici, rimpiazzandola con una falsa storia ebraica”. 

Egli ha sottolineato che “le operazioni di falsificazione della storia e dell’archeologia sono state avviate dagli israeliani dopo aver appreso dagli archeologi che non vi è alcuna impronta storica ebraica a Gerusalemme, nonostante i lunghi anni di ricerca e di esplorazione negli angoli della città, proprio per dimostrare il contrario”. 

Abu Diab ha aggiunto che “le alterazioni della storia dei siti archeologici di Gerusalemme, avvengono sotto agli occhi delle organizzazioni mondiali, l’Unesco in particolare, senza che esse esprimano alcuna condanna”.