Insoddisfazione dei gazawi per la politica di austerità dell’Unrwa

Gaza – InfoPal. Decine di  profughi palestinesi nella Striscia di Gaza hanno organizzato un sit-in davanti alla sede dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi Unrwa. Lo scopo è protestare contro le politiche di austerità nel settore dell’istruzione e dei servizi, messe in atto dall’Agenzia Onu.

I partecipanti al sit-in, che ha bloccato l’entrata principale della sede, hanno intonato slogan che invitano l’Unrwa a sospendere la politica di austerità, e lavorare per gli obiettivi per i quali è stata fondata, cioè offrire gli aiuti umanitari e i servizi ai profughi. Allo stesso tempo, i manifestanti hanno chiesto agli enti donatori di proseguire nel loro sostegno all’Agenzia.

Niente cancelleria scolastica

I presidenti dei comitati popolari nei campi profughi della Striscia di Gaza hanno presenziato al sit-in, chiedendo all’Unrwa di fare dei passi indietro rispetto alle ultime misure di austerità in materia di istruzione. L’Unrwa ha recentemente negato agli studenti delle scuole la cancelleria scolastica, le borse di studio – circa 25 dollari all’anno per ciascuno – e ha licenziato 400 insegnanti, e ciò, insieme all’incremento naturale degli studenti, ha portato al sovraffollamento delle aule.

Nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del sit-in, Nasha’at Abu Omaira, presidente del comitato del campo profughi di ash-Shati, ha affermato che lo scopo del sit-in è quello di far presente all’Unrwa che i servizi forniti ai rifugiati sono sempre di meno, in particolar modo nel settore dell’istruzione e dei servizi basilari, come gli alimenti e l’igiene.

Abu Omaira ha spiegato che alcune delle politiche perseguite dall’Unrwa in materia di istruzione devono essere modificate, in particolar modo essa deve rivedere la decisione di ridurre le ore dedicate all’educazione religiosa, e il suo rifiuto di includere l’insegnamento della Nakba palestinese nelle materie dei diritti umani. Inoltre egli ha chiesto sostituire i mobili usurati e costruire nuove classi per superare il problema del sovraffollamento.

Rischio per la vita dei rifugiati

Abu Omaira ha avvertito che la continua riduzione dei servizi nei campi a sud della Striscia di Gaza, in particolare quelli riguardanti l’igiene, influenzerà negativamente la condizione igienico-sanitaria dei profughi residenti.

Inoltre vi è la necessità di costruire dei nuovi pozzi, ed estendere alcuni servizi come l’energia elettrica e la distribuzione prodotti alimentari a tutti i rifugiati della Striscia di Gaza.

Egli ha anche chiesto all’Unrwa di annullare l’ordinanza n. 107 del regolamento dei dipendenti locali, che prevede il divieto di impegnarsi in attività politiche. “La causa dei profughi palestinesi – ha spiegato – è una questione politica e di interesse nazionale, e non sarebbe giusto impedire al dipendente rifugiato di prenderne parte”.

Da parte loro, molti dei rifugiati hanno espresso delusione per il fatto che l’Unrwa ha ignorato le loro richieste, continuando la politica di austerità, che ha colpito anche la cancelleria scolastica. Tutto ciò giunge in un momento in cui essi si trovano a dover affrontare condizioni economiche difficili dovute all’assedio su Gaza tuttora in corso, e alle festività appena concluse, il Ramadan e l’Eid al-Fitr, che hanno pesato sulle loro tasche.

Dove finiscono gli aiuti?

Wael Abu To’eima, padre di tre studenti delle scuole dell’Unrwa nel campo profughi di ash-Shati, ha affermato che l’Unrwa continua a ridurre i servizi, nonostante si veda in Tv che  l’Unione Europea e alcuni paesi donatori elargiscono milioni di dollari di aiuti. Egli si è chiesto dunque dove finiscono tutti quei soldi.

Abu To’eima aggiunge che “l’Unrwa, con la sua politica di restrizione nei confronti dei rifugiati, si è resa complice di Israele nell’assedio imposto sulla Striscia di Gaza. Essa avrebbe dovuto fare quello per cui è stata fondata”. Abu To’eima ha concluso appellandosi al governo della Striscia di Gaza per fermare la politica di ricatto e di umiliazione nei confronti dei rifugiati nella Striscia e nei campi profughi del mondo arabo.

Padri disagiati

Youssef al Najjar, un padre di 5 bambini che studiano nelle scuole elementari gestite dall’Unrwa, ha manifestato la propria estrema tristezza per il fatto che i suoi figli, insieme agli altri studenti, non hanno più il diritto alla cancelleria scolastica, aggiungendo di essere disoccupato.

Egli ha riferito che un’organizzazione caritatevole è venuta a conoscenza del suo disagio, aiutandolo con delle somme di denaro per l’acquisto di cancelleria, tuttavia il denaro non è sufficiente per tutti i suoi cinque figli. Egli ha dichiarato di voler partecipare alle manifestazioni contro la politica del Unrwa, fino a che quest’ultima non farà dei passi indietro rispetto alle decisioni prese.

Un dipendente dell’Agenzia che ha chiesto di rimanere anonimo per timore di essere licenziato ha rivelato che l’Unrwa ha di recente abolito il dipartimento di emergenza, che si occupava di fornire aiuti immediati in situazioni che possono colpire i profughi della Striscia di Gaza. I dipendenti del dipartimento sono stati trasferiti in altri uffici.