Interrogazione alla Commissione Europea sulla situazione del campo profughi di Naher el Bared.

Care tutte e tutti,

 

 

oggi insieme all’eurodeputato Umberto Guidoni ho presentato un’interrogazione prioritaria alla Commissione Europea per chiedere quali azioni Bruxelles intenda intraprendere presso il Governo Libanese e la Comunità Internazionale affinché il campo profughi di Naher el Bared, alle porte di Tripoli, in Libano,  sia ricostruito al più presto.

Dopo gli scontri tra l’esercito libanese e i miliziani di Fatah al-Islam nei mesi passati, i profughi palestinesi del campo, vivono infatti ancora più di prima, in condizioni di estremo disagio e povertà.

Abbiamo inoltre chiesto alla Commissione di predisporre un programma di aiuti e assistenza umanitaria che risponda con urgenza ai bisogni dei profughi palestinesi.

 

Qui sotto il testo integrale dell’interrogazione.

 

 

Un abbraccio

 

Luisa Morgantini

 

 

“Nei mesi scorsi, a causa degli aspri combattimenti tra l’esercito libanese e gli esponenti del gruppo Fatah al-Islam, il campo profughi di Nahr el Bared è stato completamente raso al suolo e 6.000 abitazioni sono state distrutte. Adesso, i 40.000 profughi di Nahr el Bared si sono trasferiti nel campo profughi di Beddawi. Un campo profughi in cui vivono abitualmente tra i 10.000 e 15.000 rifugiati e già al limite della capienza, che vede ora una situazione insostenibile dal punto di vista umanitario. All’interno del campo di Beddawi, 5 scuole hanno dovuto interrompere le attività trasformandosi in centri di accoglienza, dove oltre 5.000 persone, per lo più famiglie, vivono in condizioni di estremo sovraffollamento. Altre centinaia di famiglie sono state accolte da parenti e amici, che vivevano nel campo di Beddawi in abitazioni già in soprannumero. Altre persone sono state sistemate in pensioni e centri d’accoglienza presenti all’interno del campo, mentre un ulteriore migliaio di civili ha lasciato il nord del Libano per spostarsi in campi profughi palestinesi situati in altre regioni del paese.

 

Il campo di Beddawi vive una vera e propria emergenza umanitaria. I profughi vivono in condizioni disumane: dormono per terra e le condizioni igienico-sanitarie sono a dir poco precarie. Non vi è modo di cucinare né di conservare il cibo. I bambini che vivevano nel campo di Nahr El Bared hanno subito traumi indicibili: già costretti a vivere come rifugiati, hanno assistito alla distruzione delle loro abitazioni, all’uccisione o al ferimento dei loro cari, restando intrappolati in casa, terrorizzati dal martellamento del fuoco incrociato.

 

Quali azioni intende intraprendere la Commissione presso la comunità internazionale e le autorità libanesi (considerato che qualche giorno fa il premier Siniora ha assicurato la ricostruzione del campo profughi) per garantire che il campo profughi di Naher el Bared sia ricostruito al più presto e  permettere così il ritorno delle decine di migliaia di profughi che sono ammassate nel campo di Beddawi in condizioni terribili?

 

Considerato che i 4 milioni di euro stanziati dalla Commissione nell’agosto scorso sembrano insufficienti per garantire un adeguato sostegno umanitario e che, secondo lo stesso Siniora, occorrono 1-2 anni e 382 milioni di dollari per ricostruire il campo, di cui almeno 55 milioni per rispondere ai bisogni urgenti dei profughi palestinesi, non ritiene la Commissione di dover predisporre un urgente programma di aiuti per garantire un’adeguata assistenza ai profughi palestinesi?”

 

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