Intervista a Gore Vidal:’ Non siamo più una nazione’.

INTERVISTA A GORE VIDAL, 30 Giugno 2008[1]

 Teheran (Press TV) – Un’intervista con il leggendario scrittore 
americano

Press TV: Abbiamo sentito che Michael Mukasey è l’ultimo degli alti 
funzionari presidenziali a essere stato citato in giudizio, questa 
volta per le sue conversazioni con Bush e Cheney – questo significa 
che il Congresso sta facendo sul serio nel chiedere spiegazioni 
all’esecutivo?

Gore Vidal: No, il Congresso non è mai stato così codardo, così 
corrotto. Tutto quello che Bush deve fare è assicurarsi che certe 
somme di denaro vadano a certi membri importanti del Congresso e 
questo significa la fine di ogni indagine seria. Dopo tutto, uno dei 
membri più coraggiosi del Congresso è Denis Kucinich, che ha 
presentato la richiesta di impeachment alla Camera dei Deputati. La 
Camera deve quindi processare il Presidente, dopodichè il 
procedimento deve andare al Senato per il giudizio. Tuttavia, non 
accadrà nessuna di queste cose perché non c’è nessuno a parte 
Kucinich che ha il coraggio di sfidare un Presidente in carica che è 
come un mafioso.

Press TV: Come mai, in questa situazione, c’è solo una persona tra 
tante centinaia di deputati che vuole l’impeachment di Bush?

Gore Vidal: Il motivo è che non abbiamo più una nazione. Non abbiamo 
più una repubblica. Durante gli ultimi 7 o 8 anni del regime di Bush, 
si sono sbarazzati della Carta dei Diritti [Bill of Rights], si sono 
sbarazzati dell’habeas corpus. Si sono sbarazzati di uno dei più bei 
doni lasciatici dagli inglesi quando se ne andarono e cessammo di 
essere una colonia – la Magna Carta – che risale al dodicesimo 
secolo. Tutto il nostro diritto, e la legge sul giusto processo, sono 
basati su questi principi. E gli accoliti di Bush se ne sono 
sbarazzati. Il Presidente e il piccolo signor Gonzalez, che è stato 
per un po’ il suo Attorney General[2]. Sono riusciti a sbarazzarsi di 
tutti i legami costituzionali che facevano letteralmente del nostro 
paese una repubblica.

Press TV: Lei ha scritto spesso sullo status di superpotenza degli 
Stati Uniti alla luce della storia delle precedenti superpotenze. 
Pensa che stiamo assistendo alla fine del potere degli Stati Uniti, 
come qualcuno suggerisce? La Casa Bianca può essere considerata come 
Persepoli?

Gore Vidal: No, non farà rovine così belle. Sarà più come la tomba di 
Ciro nelle vicinanze. Sono riusciti a distruggere gli Stati Uniti – 
perché? Perché sono esponenti della lobby petrolifera e del gas e 
sono essenzialmente criminali. Lo ripeto: questo è un gruppo 
criminale che ha preso il controllo del paese tramite quella che 
sembrò un’elezione normale. Ma ci sono dei film e dei documentari 
molto belli su quello che è successo nell’anno 2000 quando Albert 
Gore vinse le elezioni presidenziali e si accorsero che non poteva 
servire allo scopo. Indussero la Corte Suprema – che è il Sancta 
Sanctorum del nostro sistema – a indagare e quindi dissero che i 
ladri erano stati assolutamente corretti e che i vincitori – Gore e i 
democratici – erano gli imbroglioni. E’ la prima regola di 
Machiavelli: qualunque siano i difetti del vostro avversario, 
individuate le sue virtù e negate che le abbia. Questo è quello che 
hanno fatto quando il senatore Kerry ha corso pochi anni fa per le 
presidenziali. Lui è un famoso eroe della guerra del Vietnam. Hanno 
detto che era un codardo e non un eroe. Ecco come si fa. Quando si ha 
a capo del governo una banda di mentitori non ci si può aspettare di 
sapere molto da essi. Ma poi a forza di scavare.viene fuori Persepoli.

Press TV: Il senatore Obama ha parlato di cambiamento ma ovviamente 
sta corteggiando sia Wall Street che la Israel lobby – vede una 
qualche prospettiva di cambiamento con lui come presidente?

Gore Vidal: No davvero. Non dubito della sua buona fede, proprio come 
non dubito della malafede di Bush e Cheney. Sono personaggi davvero 
terribili, che non abbiamo mai avuto prima al governo. Non sarebbero 
mai arrivati al potere se non avessero comprato le elezioni, come 
hanno fatto in Florida nel 2000, e come hanno fatto in Ohio nel 2004. 
Questi sono due furti lampanti della Presidenza. Quando ho scoperto 
che la cosa non interessava né il New York Times né il Washington 
Post ho capito che eravamo spacciati. Non siamo più una nazione, 
siamo un’unione di truffatori che entrano e rubano. Sapendo che non 
saranno mai acciuffati e che per questo vengono ammirati. Gli 
americani fregano sempre chiunque con le sue stesse parole: voi dite 
"Io sono uno stato" e loro dicono "sì, sì, è uno stato ma non è un 
granché". E tu accusi gli altri popoli dei tuoi crimini prima che sia 
proprio tu a commetterli. E’ un vecchio trucco conosciuto da 
Machiavelli, che ne scrisse nel suo manuale, Il Principe.

Press TV: Infine veniamo alla questione che preoccupa così tanto in 
Medio Oriente e altrove. Lei, proprio lei, ha scritto sulle tante 
guerre imperiali degli Stati Uniti. Pensa che Bush e Cheney 
rischieranno un’altra guerra in quella che Mohammad ElBaradei, 
dell’Iaea, ha definito una "palla di fuoco"?

Gore Vidal: Non vedono l’ora ma hanno speso tutti i soldi. Li hanno 
messi nelle loro compagnie private, come il vice-presidente con una 
compagnia chiamata Halliburton , che sta rubando ancora più denaro e 
che prima o poi dovrebbe finire sotto processo davanti al Congresso. 
Ma forse no, chi lo sa? Ma a Washington è risaputo, questa gente sta 
sperperando il denaro della nazione. Ecco, non c’è più denaro. 
Vogliono una guerra con l’Iran. L’Iran per noi non è un pericolo più 
di quanto lo fossero l’Iraq o l’Afghanistan. Hanno inventato un 
nemico e raccontano bugie, bugie, bugie. E il New York Times le 
sottoscrive. E non si fermano. Quando si mente al pubblico 30 volte 
al giorno, questi è portato a credervi, o no?

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile 
all’indirizzo: http://www.tehrantimes.com/index_View.asp?code=171986
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Attorney_general

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