Gerusalemme/al-Quds-PIC e Quds Press. Violenti scontri (*) sono scoppiati martedì notte nella città di Abu Dis, nella Gerusalemme occupata, a seguito dell’invasione delle forze di polizia israeliane.
Secondo fonti locali, giovani palestinesi hanno lanciato pietre contro i veicoli della polizia mentre assaltavano la città.
Abu Dis, che ha visto una serie di confische di terre per insediamenti israeliani e muro di separazione, è diventato teatro di scontri quasi quotidiani.
In un’altra area, nel nord della Gerusalemme occupata, giovani anti-occupazione hanno lanciato sassi contro veicoli dei coloni nelle cittadine di Anata e Hizma.
Le autorità israeliane hanno intensificato le loro violazioni dei diritti umani nella Gerusalemme occupata, aumentando i tentativi di ridurre al minimo la presenza palestinese e modificare i punti di riferimento della città confiscando terre e sfollando i residenti.
Il governo israeliano finanzia apertamente e costruisce quartieri coloniali per soli ebrei per aumentare la presenza ebraica, offrendo incentivi e alloggi sovvenzionati.
(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.