Inviato Onu per il Medio Oriente: ‘Fallita la politica israeliana a Gaza’

Maan. La recente tragedia che ha coinvolto la Freedom Flotilla non è che un altro segnale per ricordarci che l'assedio è insostenibile e deve aver fine: lo ha sottolineato ieri Robert Serry, coordinatore speciale dell'Onu per la pace in Medio Oriente, aggiungendo che “la crisi della Flotilla è l'ultimo dei sintomi di una politica fallimentare” da parte d'Israele, che insiste nell'imporre il suo embargo sulla Striscia. 

Durante una seduta pubblica del Consiglio di sicurezza, Serry ha quindi annunciato che le Nazioni Unite sono pronte ad accettare – in via del tutto eccezionale – di assumersi la responsabilità per il carico delle tre navi turche e assicurarsi che venga distribuito a Gaza per scopi umanitari, come riporta il News centre dell'Organizzazione. 

Ai giornalisti ha poi riferito che gli sforzi dell'Onu puntano a guardare avanti, e a cercare di trasformare la crisi in un'opportunità per risolvere davvero i molti problemi affrontati da Gaza. 

Durante la riunione, l'inviato ha messo in evidenza come si sia diffuso un positivo consenso internazionale a favore di Gaza, e come anche il Quartetto diplomatico – Onu, Unione europea, Russia e Stati Uniti – sia unanimemente d'accordo sulla necessità di cambiare radicalmente la situazione.

Aggiungendo di essere stato informato da Israele che quest'ultima sta rivedendo la sua politica nei confronti di Gaza, ha commentato che una simile revisione è vitale che si traduca nella fine delle pratiche di punizione collettiva: “Il principio di base che dovrebbe guidare la politica per Gaza è chiaro: tutte le merci vi andrebbero ammesse, a meno di una specifica e legittima ragione di sicurezza.”

“In aggiunta – ha continuato – noi ci auguriamo vivamente che le esportazioni vengano ora facilitate in misura appropriata, e che le categorie di persone ammesse dentro e fuori da Gaza aumentino in modo significativo”. 

“Stiamo anche facendo capire direttamente ai nostri interlocutori a Gaza che, come occorre urgentemente un cambiamento significativo nella politica israeliana riguardo all'apertura dei passaggi, allo stesso modo ci aspetteremmo un cambiamento significativo nelle politiche di Hamas, in particolare la dichiarazione di un cessate-il-fuoco a lungo termine e uno stop a tutte le forme di violenza ai danni d'Israele”.

Oltre a tentare di risolvere i problemi di Gaza, Serry ha ricordato che è fondamentale non dimenticare la necessità di sostenere le trattative indirette tra israeliani e palestinesi, avviate il mese scorso con la mediazione degli Usa, e puntare al passaggio al dialogo diretto il prima possibile.

Misure da adottare sul campo allo scopo di sostenere i negoziati includerebbero il congelamento di tutte le attività di colonizzazione israeliane e un impegno palestinese nel combattere il terrorismo, e nel proseguire con le riforme.

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