IOA sfolla famiglia di Gerusalemme dopo averla costretta a demolire la propria casa

Gerusalemme occupata/al-Quds – PIC e Quds Press. Sabato, l’Autorità d’occupazione israeliana (IOA) ha sfollato una famiglia palestinese dopo averla costretta a demolire la propria casa, nel quartiere di Jabel Mukaber, nella Gerusalemme Est, con il pretesto della mancanza di una licenza edilizia.

Secondo fonti locali, la famiglia di Abu Sneineh ha dovuto demolire la propria casa a Jabel Mukaber, che aveva costruito sette anni fa, dopo aver ricevuto un avviso di demolizione dal comune israeliano.

Il comune ha ordinato alla famiglia di radere al suolo la casa a proprie spese, se voleva evitare di pagare le tasse di demolizione e le multe.

Sei persone della famiglia vivevano in quella casa, costruita dopo che il comune aveva demolito la loro casa nel quartiere di Ras al-Amud, nel distretto di Silwan, nel 2015.

Centinaia di case a Gerusalemme sono minacciate di demolizione o appropriazione, come parte dei piani israeliani di ebraicizzazione nella città santa.

I cittadini palestinesi non hanno altra scelta che costruire senza licenza, poiché non ci sono mappe strutturali che rispondano al naturale aumento del loro numero, e per questo motivo vengono negate loro le licenze edilizie.

L’IOA impone anche restrizioni edilizie ai nativi palestinesi di Gerusalemme e rende loro difficile ottenere le licenze edilizie.

Si ritiene che la sistematica demolizione, da parte di Israele, delle case palestinesi nella Gerusalemme occupata abbia lo scopo di distruggere psicologicamente le famiglie palestinesi, nel tentativo di costringerle a trasferirsi dalla città santa.