IOA vietano a cinque palestinesi di Gerusalemme di entrare ad al-Aqsa

Gerusalemme/al-Quds – PIC e Quds Press. Sabato, l’autorità d’occupazione israeliana (IOA) ha vietato a cinque cittadini palestinesi di Gerusalemme di entrare nella moschea di al-Aqsa.

Secondo fonti locali, la polizia israeliana ha rilasciato quattro giovani del campo profughi di Shuafat, nella Gerusalemme Est, a condizione di stare lontani dalla moschea per due settimane.

I giovani sono Ayoub Zahida, Nasri Ghanayem, Ahmed Salah e Malek Muhaisen. Erano stati sequestrati separatamente dalla polizia israeliana la scorsa settimana, e questa ha esteso la loro detenzione con il pretesto di interrogarli.

Anche Anas Qanbar, del quartiere di Jabel Mukaber, nella Gerusalemme Est, è stato rilasciato dopo essere stato costretto a firmare un documento nel quale si impegna a stare lontano dalla moschea di al-Aqsa per un mese, e a pagare 500 shekel di cauzione ed altri 5 mila shekel nel caso in cui dovesse violare l’ordine di restrizione.

Nel frattempo, nella stessa giornata, la polizia israeliana ha convocato un giovane palestinese di Gerusalemme, del quartiere di Silwan, dopo averlo rilasciato, e ha esteso la detenzione di un altro cittadino.

Secondo fonti locali, la polizia ha consegnato a Sufiyan an-Natsha, un giovane di Silwan appena rilasciato, un mandato di comparizione con l’ordine di recarsi in una delle sue centrali per essere interrogato.

La polizia ha anche esteso la detenzione di un adolescente di nome Mohamed al-Ghoul, di Ras al-Amud, a Silwan, fino a lunedì.

Natsha e Ghoul sono stati entrambi rapiti venerdì dalle loro case, a Silwan.

Venerdì, la polizia israeliana ha bandito per tre giorni un impiegato del Dipartimento per i beni religiosi islamici di Gerusalemme, Khamis Shahada, dalla moschea di al-Aqsa, dove lavora, dopo averlo interrogato in uno dei suoi centri nella città santa.

La polizia israeliana ha anche rilasciato cinque cittadini di Gerusalemme dopo averli trattenuti per diverse ore, e averli posti tutti agli arresti domiciliari per cinque giorni.