IOF attaccano manifestazioni in Cisgiordania e provocano decine di feriti

Ramallah – WAFA. Venerdì, decine di palestinesi hanno subito ferite, classificate da leggere a moderate, quando le forze d’occupazione israeliane hanno attaccato le proteste settimanali contro le colonie israeliane. Le manifestazioni di solito si svolgono ogni venerdì in tutta la Cisgiordania occupata, secondo quanto affermato da fonti locali e mediche.

A Nablus, nel nord della Cisgiordania occupata, i soldati israeliani hanno sparato proiettili di metallo ricoperti di gomma e granate stordenti contro i palestinesi che manifestavano al monte Jabal Sabih, vicino al villaggio di Beita, ferendo 135 manifestanti, di cui sette sono stati ricoverati in ospedale, mentre gli altri sono stati curati sul posto. Anche un’ambulanza è stata colpita da una granata di gas lacrimogeno. Altri 79 manifestanti sono rimasti asfissiati a causa dell’inalazione di gas lacrimogeni. I manifestanti stavano protestando contro la costruzione, da parte di Israele, di un avamposto coloniale chiamato Evyatar.

I soldati israeliani hanno anche attaccato una protesta non violenta nel vicino villaggio di Beit Dajan, ma non ci sono state notizie di vittime.

Nel distretto di Salfit, i soldati israeliani hanno attaccato i manifestanti palestinesi non violenti che realizzavano la preghiera settimanale del venerdì all’aperto, in un’area minacciata di confisca israeliana. Sono stati segnalati due palestinesi con ferite inflitte con proiettili rivestiti di gomma.

Nella Gerusalemme occupata, decine di palestinesi sono rimasti asfissiati a causa dell’inalazione di gas, mentre i poliziotti israeliani li hanno attaccati quando protestavano contro il piano israeliano di demolizione di 17 case di proprietà palestinese nel quartiere di Silwan. Le case appartengono a famiglie palestinesi che vi abitavano da generazioni.

Nel frattempo, i soldati israeliani hanno attaccato decine di manifestanti palestinesi mentre celebravano la preghiera settimanale del venerdì, vicino ad una terra minacciata di espropriazione, all’ingresso della cittadina di Hizma, a nord-est di Gerusalemme. I manifestanti hanno sventolato bandiere e cartelli a sostegno della Palestina e si sono radunati per protestare contro la costruzione di una tangenziale nelle vicinanze, riservata ai coloni e a spese del sequestro della loro terra.

I palestinesi di solito realizzano proteste contro le colonie israeliane ed altre politiche discriminatorie, ogni settimana, dopo la preghiera settimanale del venerdì.