Islamofobia e guerre di rapina: il solito mondo

JPEG - 24.2 Kb

Di Angela Lano. I tg sono di nuovo pieni di servizi sul “terrorismo” islamico. Riesumano “terroristi” e presunti tali, transitati in Italia, e lanciano allarmi su potenziali attentati qua e là. Come ai vecchi tempi dell’islamofobia, cara ai media occidentali e alle politiche belliche di rapina.

Ora, il Califfato di al-Baghdadi è l’ISI/ISIL/Daesh, con cui gli Usa e la loro coalizione europeo-araba hanno collaborato negli ultimi anni per abbattere alcuni regimi arabi nemici, Siria compresa…Due anni fa, questo gruppo, insieme al Fronte al-Nusra e altre sigle, all’Occidente andava benone: i servizi erano tranquilli anche se dall’Europa partivano gruppi di “jihadisti” psicolabili caricati a molla e indottrinati da bellicosi telepredicatori, benedetti come “patrioti” persino da famosi italiani sostenitori delle guerre di “liberazione della Nato” (ricordo una patetica orazione funebre per uno di questi giovanissimi morto su un campo di battaglia a migliaia di km dalla sua patria). I media non si sognavano neanche di fare reportage sui massacri compiuti da queste gang di bruti tagliagole e persecutori (già allora, di minoranze e di “kuffar”), al servizio dell’Impero (leggere l’interessante articolo di Voltaire.net –http://www.voltairenet.org/article185102.html).

Chi, tra noi studiosi di storia e geopolitica del mondo arabo-islamico, e tra i musulmani stessi, osava sollevare dubbi su tale coalizione, veniva pesantemente attaccato da pseudo esperti di Medio Oriente, in quanto “incapace di comprendere la realtà”… Peccato che la cronaca degli ultimi tempi ci stia dando ragione...

Come mai un alleato degli Usa diviene ora “il pericolo mondiale”, tra l’altro stornando l’attenzione dal vero pericolo per l’Umanità (Israele e la Israeli Lobby)?
E come fa il Califfato islamico a essere una creatura della Russia e dell’Iran, come affermano alcuni leader musulmani, se faceva (fa?) parte della coalizione messa su dagli Usa e dai suoi alleati europei e delle petro-monarchie del Golfo?

Diciamo che una certa considerevole parte del mondo arabo non brilla per capacità di analisi geo-politiche e strategiche. Usa tattiche e strategie per raggiungere obiettivi a corto raggio, e non sempre si rende conto di essere strumentalizzata da cervelli addestrati per ingannare, dominare, dividere e uccidere.

Nel caso specifico del Califfato pseudo-islamico, il giocattolino è sfuggito di mano a tanti, e ora, pieno zeppo di petro-dollari (pozzi di petrolio) e di armi fornitegli dagli Usa e dai loro alleati, Arabia Saudita compresa, gioca in proprio (che sia totalmente autonomo è ancora da capire) e getta discredito sull’Islam, spacciando violenze e mostruosità come fossero “islamiche”, quando l’Islam, nella sua magnifica e grandiosa tradizione e civiltà, è ben altra cosa.

Le facce teatrali dei barbuti del Califfato, con le loro brutali (vere e finte) esecuzioni, e il loro inglese impeccabile scritto (editano pure una rivista, in eccellente inglese) e parlato, riportano in campo una mai sopita islamofobia, che la poca lungimiranza di certi leader islamici e loro sostenitori non hanno saputo prevedere, e ora ne subiscono di nuovo la potente onda d’urto.
Dunque, l’incontro tra la causa interna e la causa esterna creano un potente “karma” negativo.
Lasciatevi dire un affettuoso “ve lo avevamo prospettato, ma non ci avete creduto”.

(Foto: http://www.voltairenet.org/article185102.html)