Israele a maggio intensifica gli attacchi a Gerusalemme

Memo. Un centro locale di studi e ricerche riporta che a maggio nella Gerusalemme occupata sono nettamente aumentati gli attacchi israeliani ai cittadini palestinesi e alle loro proprietà. Il Wadi Al-Hilwa Information Centre (Waic) riporta che durante il mese di maggio le autorità di occupazione israeliane hanno arrestato a Gerusalemme 150 palestinesi, tra i quali tre donne. Venti dei prigionieri erano ragazzi tra i 15 e i 18 anni, altri venti avevano tra i 7 e i 15 anni.

Secondo il rapporto del Waic durante un raid prima dell’alba alcuni bambini sono stati fatti prigionieri nelle loro case. Alcuni sono stati sequestrati durante una marcia pacifica in città, altri sono stati arrestati mentre erano a scuola. “La maggior parte dei prigionieri arrestati per strada è stata sequestrata da agenti sotto copertura”, sostiene il rapporto.

Il Waic segnala che lo stesso diritto israeliano, così come il diritto internazionale, non permettono la detenzione di minori senza la presenza dei genitori. “I bambini palestinesi”, accusa il rapporto del Waic, “sono stati ammanettati, gli sono state incatenate le gambe, sono stati terrorizzati e colpiti durante le procedure di arresto”.

Anche gli attacchi israeliani alla moschea di Al-Aqsa sono aumentati: per la prima volta, alcuni coloni sono entrati nel cortile della moschea attraverso le porte di Al-Asbat e del Re Faisal. Due soldati israeliani, viene riportato, sono entrati nella Cupola della Roccia.

Nel mese scorso sono amumentate le demolizioni delle abitazioni: 10 case sono state distrutte dagli israeliani, lasciando senza un tetto almeno 80 palestinesi, molti dei quali bambini. Inoltre dalle municipalità guidate da israeliani sono state emesse un numero imprecisato di ordinanze di demolizione, tra le quali una alla moschea di Rasul-Amoud.

Nel frattempo, gli attacchi provenienti dai coloni illegali israeliani contro obiettivi palestinesi hanno visto un uomo colpito da sei pugnalate e un bambino ferito alla testa. In un altro incidente, un uomo anziano, Talai Abu-Sara, e i suoi tre figli sono stati duramente picchiati da agenti sotto copertura. I cosiddetti attacchi “price tag” [“prezzo da pagare”], attacchi vandalici perpetrati per vendetta per mano dei coloni, hanno portato a 20 pneumatici di auto di proprietà di palestinesi squartati, e a scritte anti-arabe sui muri di molti quartieri. Una chiesa è stata danneggiata nella Città vecchia e due negozi sono stati “confiscati” da un gruppo che rivendicava che prima del 1948 erano stati negozi ebraici.

Traduzione per InfoPal a cura di Elisa Proserpio