Teheran – Presstv.ir. Il capo del programma nucleare iraniano ha invitato a condannare a livello globale le recenti osservazioni di un ministro israeliano sulla possibilità di sganciare una bomba atomica su Gaza, affermando che i commenti avvalorano le ipotesi sul possesso di bombe atomiche da parte del regime.
“Ancora una volta, un funzionario del regime sionista ha ammesso il possesso di armi nucleari. Inoltre, ha minato i principi fondamentali del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, minacciando la popolazione oppressa ed innocente di Gaza”, ha dichiarato mercoledì Mohammad Eslami, capo dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica (AEOI).
E ha aggiunto: “Anche se alcuni Paesi hanno già denunciato i commenti, è giunto il momento che le organizzazioni internazionali, in particolare le Nazioni Unite, rompano il loro silenzio e intraprendano azioni decise di fronte a tale audacia, che mette seriamente a rischio la pace e la sicurezza internazionali”.
Eslami ha anche esortato l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) e il suo direttore generale, Rafael Grossi, ad adottare un approccio indipendente e fermo nell’ambito della non proliferazione e del disarmo nucleare, soprattutto per quanto riguarda la creazione di una zona del Medio Oriente libera da armi nucleari e altre armi di distruzione di massa.
Il capo del nucleare iraniano ha anche invitato l’AIEA a condannare le osservazioni controverse del ministro israeliano, che violano i principi e gli obiettivi della Carta delle Nazioni Unite, e a riferire al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulle conseguenze del bombardamento nucleare di Israele.
La reazione di Eslami è arrivata pochi giorni dopo che il ministro del Patrimonio israeliano Amichai Eliyahu aveva dichiarato in un’intervista che sganciare una bomba nucleare sul territorio costiero era “una delle possibilità”.
Alla domanda sul destino delle famiglie palestinesi di Gaza dopo aver bombardato la Striscia, ha risposto: “Possono andare in Irlanda o nei deserti”.
Eliyahu ha aggiunto che permettere l’ingresso di qualsiasi aiuto umanitario a Gaza è sbagliato, affermando: “Non esistono civili non coinvolti a Gaza”. Si è anche spinto a chiamare “nazista” la popolazione civile innocente di Gaza.
In risposta, il movimento di resistenza Hamas, con sede a Gaza, ha dichiarato che le osservazioni “non sono venute fuori dal nulla, piuttosto sono un’espressione del livello di decadenza, nazismo e sadismo che si sta verificando nei corridoi e nelle menti di questa entità occupante”.
Ha aggiunto che l’entità illegale è fondata sull’omicidio e sul genocidio e tratta gli altri come animali.
“Il silenzio o l’inazione internazionale incoraggerebbero questi terroristi assassini a continuare il massacro del secolo e la guerra di sterminio contro il nostro popolo”, si legge nel comunicato stampa, che aggiunge: “Trasformerà l’intera regione in un vulcano di fiamme che minaccierà la regione ed il mondo”.
Si stima che Israele, che persegue una politica di deliberata ambiguità sulle sue armi nucleari, abbia nel suo arsenale dalle 200 alle 400 testate nucleari, il che lo rende l’unico possessore di armi non convenzionali in Asia occidentale.
Il regime, tuttavia, si è rifiutato di consentire le ispezioni delle sue strutture nucleari militari o di firmare il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP).
Traduzione per InfoPal di F.L.