Israele annetterà terra gerosolimitana per costruire importanti progetti di coloni

Gerusalemme/al-Quds-PIC e Quds Press. Il comitato di progettazione e costruzione della municipalità israeliana nella Gerusalemme occupata ha annunciato mercoledì la sua intenzione di appropriarsi di vasti tratti di terra palestinese nel sud della città santa per costruire edifici pubblici e strade ed espandere l’insediamento illegale di Givat Hamatos

Il sindaco di Gerusalemme, Adnan Ghaith, ha affermato che questo nuovo piano israeliano mira a recidere la contiguità geografica tra Gerusalemme e Betlemme e ad isolare la città santa dai dintorni.

Ghaith ha avvertito che questo piano israeliano circonderebbe Gerusalemme con una cintura di insediamenti, annettendone alcuni ai confini territoriali del comune e rimuovendo alcuni villaggi e quartieri palestinesi da questi nuovi confini gerosolimitani al fine di creare un cambiamento nella struttura demografica e geografica del città santa.

“L’autorità di occupazione sta cercando di imporre un nuovo fatto compiuto, senza alcun riguardo per il diritto e la comunità internazionale. Persiste nei suoi complotti contro la città santa”, ha sottolineato il sindaco.

Ha aggiunto che questo nuovo progetto per insediamenti avverrebbe in concomitanza di un altro importante nell’area di Qalandia, dove sarebbero costruite strade per collegare gli insediamenti tra loro.

Nello stesso contesto, il sito web di notizie Hebrew Walla ha affermato che il comitato di progettazione e costruzione di Gerusalemme ha approvato l’annessione di una vasta area di terra palestinese per costruire case, strutture e strade nell’insediamento di Givat Hamatos.

Secondo Walla, il piano prevede la costruzione di unità abitative, strutture commerciali e altri edifici nell’insediamento, dove vivono immigrati ebrei etiopi.

Il comitato aveva già approvato un piano nel 2014 per costruire circa 2.600 unità abitative nella stessa zona prima che il governo israeliano decidesse di congelarlo a seguito delle pressioni internazionali.

Da parte sua, il sito web Haaretz ha affermato che il governo israeliano prevede di costruire migliaia di unità abitative in diverse aree di Gerusalemme, nel tentativo di apportare un grande cambiamento nella mappa geopolitica della regione e perpetuare la presenza dei coloni nella città santa.

“Givat Hamatos, E1, Atarot e Pisgat Ze’ev – queste sono tutte aree dentro o intorno a Gerusalemme che si trovano oltre i confini di Israele del 1967, dove lo stato sta attualmente portando avanti ampi piani di costruzione per gli ebrei”, ha riportato Haaretz.

“L’amministrazione Biden si è finora astenuta, almeno pubblicamente, dal fare pressioni su Israele affinché congeli questi piani di costruzione. Data la composizione del governo israeliano, tale pressione potrebbe trasformarsi in una crisi politica”, ha aggiunto il quotidiano.

“La Givat Hamatos e l’area E1 sono sempre state una zona rossa per gli Stati Uniti e la comunità internazionale. I due piani sono considerati particolarmente problematici dal momento che Givat Hamatos taglierebbe fuori completamente il grande villaggio di Beit Safafa dalla Gerusalemme Est palestinese, circondandolo di quartieri ebraici”, ha sottolineato.

“La costruzione nell’E1 dividerebbe la Cisgiordania in due parti, impedendo il traffico tra la parte settentrionale e quella meridionale della Cisgiordania. Per la comunità internazionale, questi costituirebbero due chiodi nella bara della soluzione dei due Stati”, ha affermato.

(Nella foto: l’insediamento illegale di Givat Hamatos).

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli