Israele approva una legge per mettere a tacere i parlamentari palestinesi

353332CBetlemme-Ma’an. Nella tarda serata di martedì il Parlamento israeliano, il Knesset, ha varato una legge che permette ai parlamentari di votare per rimuovere i propri colleghi dall’incarico – legge che ha suscitato moltissime critiche in quanto andrebbe contro i membri palestinesi del Knesset, oltre a rappresentare un pericolo per “i principi base della democrazia”.

La cosiddetta “legge di sospensione”, passata con 62 voti a favore e 45 contrari, ha incontrato opposizioni da coloro che vorrebbero cancellarla, in quanto “incitazione alla violenza e al razzismo, appoggio al conflitto armato contro Israele, Israele come stato ebraico e democratico”.

In una dichiarazione rilasciata martedì prima delle votazioni, l’avvocato dell’associazione per i Diritti Civili in Israele Debbie Gild-Hayo ha detto che è “una delle proposte di legge più pericolose degli ultimi anni, che minaccia i principi alla base della democrazia – il diritto alla libertà di espressione, il diritto al voto e a essere eletti, e il diritto a essere rappresentati”.

I membri arabi del Knesset le cui azioni e dichiarazioni non troveranno l’appoggio della maggioranza, saranno le prime persone a subire le conseguenze della legge”, ha continuato, sottolineando poi che potrebbe ripercuotersi su tutti i membri del Parlamento. “Non è un caso che tra i contrari ci siano membri del Knesset di destra, tra cui il ministro della Giustizia (Ayelet Shaked)”.

“La legge permette ai partiti politici di agire da investigatori, procuratori e giudici”, ha poi aggiunto Gild-Hayo, ripetendo che la Commissione del Knesset per la Costituzione, le Leggi e la Giustizia – accusata di occuparsi del processo di espulsione – è motivata da interessi politici ed elettorali.

“Questa legge è un tentativo non solo di far passare un messaggio, ma di condannare anche i portavoce”, ha dichiarato in un comunicato stampa il parlamentare Yousef Jabareen della Lista Comune, che include rappresentanti della comunità palestinese in Israele.

“Coloro che appoggiano questa legge vogliono mettere a tacere i parlamentari arabi e le loro opinioni, ritenute intollerabili dagli altri parlamentari. Questo è un affronto non solo per i parlamentari stessi, perché potrebbero essere rimossi dai loro incarichi, ma anche per i loro elettori”.

“Questa mossa rende nulli decine di migliaia di voti legittimi” ha detto Jabareen.

Il passaggio da disegno di legge a legge è arrivato dopo che l’ultima bozza è stata approvata dalla Commissione Giustizia, lunedì.

Per ogni parlamentare che verrà rimosso, 70 dei 120 totali saranno tenuti ad avviare il processo di espulsione, 10 dei quali devono essere dell’opposizione. Per rimuovere definitivamente un parlamentare dal Knesset, una maggioranza di 90 parlamentari dovrà approvare la mozione.

Altre tensioni sono nate dopo che la parlamentare della Lista Comune, Haneen Zoabi ha suscitato l’ira dei legislatori chiamando “assassini” i soldati israeliani che nel 2010 avevano partecipato al raid mortale della flotta aerea turca, ed è stata poi espulsa dalla seduta plenaria.

In seguito a questo evento, il presidente della Coalizione David Bitan, del partito Likud, con l’appoggio del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha tentato invano di cambiare la legge di sospensione con una creata apposta per contrastare Zoabi.

La seduta di voto di martedì si è protratta fino a tarda sera, con i parlamentari della coalizione che cercavano di ritardare le procedure. Il ministro per gli Affari di Gerusalemme Zeev Elkin, anche lui appartenente al partito Likud, ha preso la parola dicendo: “Oggi abbiamo capito chiaramente che il Partito Laburista e Yesh Atid lavorano per Haneen Zoabi [Lista Comune]. Dovreste vergognarvi” e questo fino all’ arrivo di un numero congruo di parlamentari appartenenti alla coalizione.

Il presidente della Commissione Giustizia Nissan Slomiansky (HaBayit HaYehudi) ha presentato la legge dicendo: “Il Knesset non sarà più un posto sicuro per il terrorismo e per il razzismo. I membri del Knesset pagati dallo stato non possono usare il proprio stipendio per minacciare le fondamenta di questo Parlamento”, tra le proteste dell’opposizione che tacciava la legge di razzismo e di andare contro la popolazione palestinese in Israele.

Il presidente della Lista Comune Ayman Odeh ha dichiarato lunedì che la legge è soltanto il prossimo passo in un progetto più grande di Netanyahu, quello di mettere a tacere l’opposizione palestinese e le critiche a Israele.

“Netanyahu non vuole che gli arabi votino; non vuole che noi siamo una forza politica legittima. Netanyahu vuole che la politica sia fatta solo dagli ebrei. È per questo che si schiera sistematicamente contro gli arabi e i loro rappresentanti eletti”, ha detto Odeh al giornale israeliano Haaretz.

Lunedì il Knesset ha approvato una legge che ha inasprito significativamente le pene per chi deturpa la bandiera israeliana, o per qualsiasi altro atteggiamento giudicato “offensivo” nei confronti della bandiera israeliana, mettendo seriamente a rischio i palestinesi che protestano nei Territori occupati.

La settimana scorsa, il Knesset ha passato la legge “ONG”, tra le critiche delle associazioni per i diritti umani e dell’opposizione, che l’hanno condannato perché secondo loro “mette a tacere le critiche” a Israele e delegittima i gruppi di sinistra.

In un comunicato stampa Jabareen ha dichiarato che recentemente “l’atmosfera pubblica e politica in Israele tende sempre di più a destra, estremizzandosi. La grande maggioranza di attacchi sono stati indirizzati alla minoranza arabo-palestinese in Israele, che rappresenta circa il 20% dei cittadini israeliani”.

Traduzione di Giovanna Niro