infopal
MEMO. Le autorità israeliane hanno deliberato per la costruzione di 2.275 unità abitative coloniali nella Gerusalemme Est occupata negli ultimi due mesi, secondo quanto riferito da Ir Amim, una ONG israeliana, “mentre i piani di insediamento turistico avanzano sotto il radar”.
Secondo Ir Amim, “due piani su larga scala per un totale di 608 nuove unità abitative oltre la Green Line sono stati depositati per consulta pubblica” giovedì, inclusi quelli per la costruzione di 345 unità nella colonia di Gilo e 263 unità per estendere ad est la colonia di Ramot.
“Il piano Gilo è stato promosso in tandem con lo sviluppo del nuovo tratto di treno della Green Line (la cui costruzione è iniziata a maggio), che sarà attivato accanto all’espansione delle colonie”, ha aggiunto l’ONG.
“Questa sequenza di eventi esemplifica ancora una volta lo schema dello Stato che investe miliardi di shekel nelle infrastrutture di trasporto, per consentire la costruzione estensiva aldilà della Green Line“.
Ir Amim ha osservato che “la creazione di 608 nuove unità a Gilo e Ramot segue la pubblicazione di una gara d’appalto per 603 unità a Ramat Shlomo avvenuta una settimana fa; e il proseguimento di una serie di piani a Pisgat Ze’ev, per 1.064 unità abitative, avvenuto due mesi fa”.
Nel frattempo, “i piani avanzano con grande vigore” nei quartieri palestinesi intorno alla Città Vecchia.
Il 2 settembre, le autorità di Gerusalemme “discuteranno un piano degli imprenditori israeliani per costruire un edificio di sei piani a Sheikh Jarrah, un quartiere in cui almeno 75 famiglie possono essere sfrattate a causa di coloni radicali, legalmente appoggiati dallo Stato”.
“Quest’anno ha visto la promozione di molteplici piani coloniali di turismo in tutta la Città Vecchia”, dice Ir Amim, progetti in cui il governo israeliano sta “investendo centinaia di milioni di shekel aggiungendoli ad un anello in espansione di siti turistici mantenuti da coloni”.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.