L’esercito ha inoltre confiscato 102 dunams (1 dunum= 1.000 m²) alla città di Beit Sahour per “scopi militari”.
La recente autorizzazione a procedere a Gilo si riferisce alla decisione iniziale, firmata nel 2012, concernente nuove costruzioni sulle colline a sud della colonia.
Le autorizzazioni sono prima state inviate al comitato regionale per l’approvazione, in seguito il consiglio comunale ha rilasciato i permessi per costruire.
Il consiglio comunale della città di Gerusalemme ha autorizzato, mercoledì 7 novembre, la costruzione, spianando la strada al comitato di costruzione per l’approvazione finale, che al tempo comprendeva 500 unità.
Si presupponeva che l’annuncio del nuovo insediamento sarebbe stato fatto prima, ma Israele lo ha posticipato a tre settimane fa, in occasione della visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu negli Stati Uniti.
Il 17 novembre Netanyahu e il suo governo hanno approvato la costruzione di più di 500 unità di insediamento illegali nella colonia di Ramat Shlomo, a Gerusalemme Est.
In notizie correlate la municipalità di Beit Sahour sostiene che le autorità israeliane hanno deciso di confiscare 102 dunum di territorio palestinese spettanti ai residenti di Beit Sahour, Betlemme e Beit Jala, per quello che Israele definisce “valutazioni militari”.
L’esercito israeliano ha affermato che i territori sottratti a Beit Sahour, vicino all’insediamento israeliano di Abu Ghneim, a Gerusalemme est, rimarranno nelle mani dei militari per 10 anni, secondo l’ordinanza numero 322/156/1.
La decisione israeliana fa riferimento a 70.282 metri quadrati di terreno nei pressi di Gilo e Abu Ghneim, altresì chiamata Har Homa, 3129 metri quadrati vicino al posto di blocco #300, in aggiunta a 24148 metri quadrati ad Abu Ghneim a Gerusalemme Est.
Traduzione di Marta Bettenzoli