
Jenin – Press TV. Israele ha condotto un nuovo attacco con un drone contro il campo profughi di Jenin, mentre il ministero degli Esteri palestinese esorta la comunità internazionale a intraprendere un’azione seria per fermare l’intensificazione dell’aggressione del regime sulla Cisgiordania occupata.
Nelle prime ore di venerdì, secondo i media, un drone israeliano ha preso di mira le abitazioni del campo di Jenin, nella parte settentrionale della Cisgiordania.
Da quando il mese scorso è stato annunciato il cessate il fuoco a Gaza, Israele ha intensificato gli attacchi a Jenin e in altre parti della Cisgiordania occupata.
Almeno 25 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani a Jenin, quest’anno, che hanno anche causato quasi 20 mila sfollati, secondo il comitato dei media del campo.
L’esercito israeliano continua a distruggere case e infrastrutture anche nella città cisgiordana di Tulkarm e nei suoi due campi.
Secondo il Comitato per i media del campo di Tulkarm, nove persone sono state uccise e circa 10.500 altre – circa l’80% della popolazione – sono state sfollate da quando le forze israeliane hanno iniziato l’assalto al campo.
Un video ha mostrato i bulldozer israeliani mentre distruggevano le case nel campo profughi Nour Shams di Tulkarm, giovedì.
La Società per i prigionieri palestinesi (PPS) ha dichiarato che almeno 380 persone sono state arrestate dalle forze israeliane dall’inizio delle loro incursioni militari su larga scala in Cisgiordania, dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza il 19 gennaio.
L’accordo tra Israele e Hamas è stato raggiunto dopo 15 mesi di guerra genocida del regime contro la Striscia, che ha causato la morte di almeno 48.239 palestinesi, per lo più donne e bambini, e il ferimento di 111.676 altri.
Il regime ha accettato il cessate il fuoco dopo che non era stato in grado di raggiungere nessuno dei suoi obiettivi di guerra, tra cui la liberazione dei prigionieri, la “eliminazione” della resistenza gazawi e il trasferimento forzato dell’intera popolazione di Gaza nel vicino Egitto o in Giordania.
Giovedì il ministero degli Esteri palestinese ha esortato la comunità internazionale a intraprendere “un’azione urgente ed efficace” per costringere Israele a fermare la sua aggressione in Cisgiordania.
Riferendosi ai crimini israeliani nei Territori occupati, tra cui lo sfollamento forzato di decine di migliaia di palestinesi dalle loro case e la distruzione di abitazioni e infrastrutture, il ministero ha affermato che il silenzio internazionale incoraggia Israele a commettere altri crimini e gli permette di continuare il suo crimine di pulizia etnica.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.