Cisgiordania – Infopal. Mercoledì, il quotidiano israeliano Yediot Ahronot ha riferito che lesercito doccupazione israeliano ha amnistiato, totalmente o parzialmente, 45 membri delle brigate dei Martiri di al-Aqsa, ala militare del Fatah in Cisgiordania. Erano considerati dei "ricercati".
Il quotidiano ha riferito anche che "l’amnistia si colloca nellambito di un accordo dellANP con Israele" e ha aggiunto che "una parte dei palestinesi amnistiati possono spostarsi solo nelle zone A, sotto il controllo della sicurezza palestinese. Laccordo comprende la liberazione di 20 palestinesi dalle prigioni dellAutorità palestinese a condizione di rimanere nei centri delle forze di sicurezza".
Nel mese di ottobre dellanno scorso, il presidente palestinese aveva concordato con il primo ministro israeliano Ehud Olmert di amnistiare decine di attivisti delle brigate al-Aqsa che avessero promesso di consegnare le armi e di non eseguire atti contro la potenza occupante. Di conseguenza, lesercito non avrebbe più perseguitato i militanti, a patto che rimanessero per tre mesi nei centri delle forze di sicurezza palestinesi.
Israele, tuttavia, non ha rispettato i patti: lesercito ne ha uccisi diversi a Nablus, e ne ha arrestati altri.
LAnp aveva proposto alle altre fazioni della Cisgiordania di partecipare a questo accordo per ottenere lamnistia, ma queste avevano rifiutato, scatenando violenti scontri con le forze di sicurezza dell’ANP – tra cui le brigate Fursan al-Layl (Cavalieri della notte), di Fatah.