Israele confisca 141 milioni di dollari di tasse palestinesi

MEMO e Anadolu. Secondo un giornale economico ebraico, The Markeril ministero delle Finanze ha permesso alla compagnia elettrica israeliana di prelevare mezzo miliardo di shekel (141 milioni di dollari) attingendoli dalle tasse che Israele impone ai Palestinesi.

Secondo il quotidiano  specializzato in affari economici, e Haaretz, il ministero delle Finanze ha congelato i fondi fiscali palestinesi e li ha trasferiti direttamente alla società elettrica israeliana per rimborsare i debiti accumulati dall’Autorità palestinese.

Il governo palestinese deve affrontare una crisi finanziaria a seguito della decisione di Israele di detrarre una grande quantità del gettito fiscale come misura punitiva per l’Autorità Palestinese, perché questa assegna fondi ai detenuti e alle famiglie delle vittime.

Questi ultimi hanno, in risposta alla mossa israeliana, rifiutato il denaro loro destinato dalla raccolta fiscale.

Israele afferma di confiscare una quantità di denaro pari a quella destinata alle famiglie dei prigionieri palestinesi, ma questi ultimi rifiutano di ricevere il resto del denaro.

Il Knesset israeliano ha approvato la legge “Freeze of Palestinian Funds” nell’aprile 2018, e il governo israeliano ha iniziato ad attuarla nel febbraio 2019,  una volta approvata dal Gabinetto dei ministri per la Sicurezza e gli Affari Politici.

Due settimane fa, la Corte Suprema israeliana ha vietato alla compagnia elettrica israeliana di tagliare l’elettricità dalle zone palestinesi coperte dal servizio, solo dopo aver ottenuto una serie di approvazioni da parte del governo israeliano.

Alla luce di questa decisione, il ministero delle Finanze israeliano ha deciso di congelare l’importo e trasferirlo direttamente alla società israeliana.

I palestinesi acquistano il 90 per cento dell’elettricità dalla società elettrica israeliana, mentre il resto proviene dalla Giordania e dall’Egitto.

Traduzione per InfoPal di Nicola Greppi