Gaza-InfoPal. Continuano senza sosta, per il quinto giorno consecutivo, i bombardamenti israeliani contro la popolosa Striscia di Gaza assediata, nell’ipocrita mancanza di reazione dell’Europa e dell’ONU, che, al di là di dichiarazioni di preoccupazione o “sdegno“, sempre “equidistanti” tra vittima e carnefice, non sono in grado di fermare la mano dei criminali israeliani – forti del solido e immancabile appoggio USA – nella loro ennesima offensiva contro l’enclave costiera palestinese.
Dall’alba di oggi, sabato, l’aviazione sionista ha effettuato sei attacchi aerei, mentre i colloqui per il cessate il fuoco sono in una fase di stallo. Al momento non ci sono reali segnali di una imminente fine dell’aggressione, alla luce del rifiuto da parte del primo ministro del governo di occupazione israeliano Benjamin Netanyahu delle condizioni della resistenza per una tregua.
Dopo l’uccisione di 33 palestinesi, il ferimento di oltre 100, la demolizione di 10 edifici al ritmo di 45 unità abitative e il lancio di quasi mille razzi dalla Striscia di Gaza, alcuni dei quali hanno raggiunto Gerusalemme e la periferia di Tel Aviv, è probabile che l’aggressione continui, secondo quanto riporta il sito di Quds Press.
Nonostante lo spargimento di sangue palestinese da parte dell’occupazione, attraverso i massacri e i barbari omicidi e i bombardamenti di case, la resistenza è ancora in grado di rispondere e lanciare razzi, secondo gli osservatori.
Secondo quanto riportato da MEMO, a seguito di una valutazione sulla sicurezza di venerdì sera, i funzionari della sicurezza israeliana hanno raccomandato la fine dell’offensiva israeliana su Gaza.
La valutazione della sicurezza è arrivata dopo 13 ore di calma, senza razzi da Gaza né attacchi aerei e colpi di artiglieria da parte di Israele.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, il capo di stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi, il capo dello Shin Bet Ronen Bar, il capo del Mossad David Barnea, il segretario militare di Benjamin Netanyahu Avi Gil, il ministro degli Esteri Eli Cohen e altri hanno preso parte alla valutazione.
Tuttavia, in seguito alle notizie sul fallimento dei colloqui per il cessate il fuoco, Israele ha deciso di continuare la sua offensiva.
In mezzo a un blackout di notizie sui colloqui per il cessate il fuoco, un alto funzionario del Jihad islamico ha dichiarato ad Al Mayadeen TV: “Non c’è bisogno di fare riferimento a informazioni trapelate sull’accordo di cessate il fuoco. Le fazioni palestinesi decideranno quando questa battaglia finirà”.
(Fonti: MEMO, Quds Press).