Israele continua a tenere Ahmad Manasra in isolamento

Tel Aviv – MEMO e WAFA. Il carcere israeliano di Eshel ha deciso martedì 18 ottobre di mantenere il prigioniero palestinese Ahmad Manasra in isolamento, nonostante il chiaro deterioramento della sua salute, secondo quanto reso noto dal Club dei prigionieri palestinesi, un’ONG che monitora i diritti umani dei prigionieri politici nei Territori occupati.

Manasra, secondo le informazioni dell’agenzia di stampa WAFA, è in isolamento da un anno nonostante soffra di molteplici problemi di salute, fisica e mentale.

Hassan Abed Rabbu, portavoce del Club, ha ribadito: “Ahmed Manasra dovrebbe stare con altri prigionieri, a causa dei suoi problemi di salute, soprattutto delle sue malattie neurologiche e psicologiche”.

Secondo un rapporto, Manasra è rinchiuso in una cella sporca, in condizioni molto precarie, senza nessun contatto con altre persone. “[Manasra] non può ricevere visite dei suoi familiari ed è sottoposto ad ispezioni umilianti e trattamenti terribili da parte dei suoi carcerieri”, ha detto Abed Rabbu.

A causa del deterioramento della sua salute, un gruppo di 36 psicologi ha rivolto un appello ai Servizi carcerari israeliani per il suo rilascio. Tel Aviv, tuttavia, ha rifiutato la richiesta.

Nel 2015, Manasra – allora 13enne – e suo cugino quindicenne furono accusati di aver accoltellato due israeliani nella colonia di Pisgat Ze’ev, nella Cisgiordania occupata. Suo cugino venne ucciso a colpi d’arma da fuoco, e Ahmad venne aggredito ed investito dai coloni, subendo così un trauma cranico.

Dopo il suo arresto, sui social media circolarono video in cui il ragazzo, spaventato, era picchiato violentemente ed interrogato dai soldati israeliani, senza la presenza dei suoi genitori o di un avvocato.

Dopo aver compiuto 14 anni, nel 2016, Ahmad fu condannato a 12 anni di carcere per tentato omicidio, sebbene la legge in vigore al momento del presunto reato non consentisse l’incarcerazione di ragazzini della sua d’età.

La pena fu poi ridotta a nove anni e mezzo di reclusione. Tuttavia, il suo stato di salute mentale è peggiorato in modo drammatico, durante le dure condizioni di reclusione, l’isolamento ricorrente e l’allontanamento forzato dalla sua famiglia.

Esperti medici hanno confermato che Ahmed Manasra soffre di schizofrenia e hanno sottolineato l’impatto devastante delle sue condizioni carcerarie sin dall’adolescenza. Nonostante i problemi di salute del prigioniero palestinese, Israele insiste nel negargli la libertà.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.