Israele continuerà le esecuzioni extragiudiziali in Cisgiordania

Nablus – IMEMC. Un rapporto israeliano ha rivelato che i vertici militari e di sicurezza hanno deciso di modificare le loro strategie operative, riprendendo gli omicidi dei combattenti della resistenza palestinesi (esecuzioni extragiudiziali, ndr) in diverse parti della Cisgiordania occupata, in particolare a Nablus.

Domenica mattina, un combattente della resistenza palestinese e membro di spicco della “Fossa dei Leoni” a Nablus, nel nord della Cisgiordania, Tamer Zeid al-Kilani, 33 anni, è stato assassinato con una carica esplosiva a bordo di una motocicletta.

Anche se Israele non ha rivendicato ufficialmente la responsabilità della sua morte, un rapporto del canale televisivo israeliano Channel 12 ha affermato che il metodo di assassinio è quello dell’Agenzia di sicurezza israeliana Shabak, e ha aggiunto che ciò indica un cambiamento nelle pratiche verso la resistenza palestinese, dopo aver sospeso le uccisioni mirate di combattenti e leader politici palestinesi in Cisgiordania più di 15 anni fa.

Inoltre, il primo ministro israeliano ed il ministro della Difesa hanno approvato una raccomandazione della Shabak sui metodi utilizzati per contrastare e cercare di eliminare i combattenti della “Fossa dei leoni”.

Il rapporto israeliano ha anche rivelato che la leadership militare israeliana crede che siano necessari più omicidi, specialmente a Nablus.

Vari rapporti israeliani hanno rivelato che il direttore della Shabak ha fornito le sue raccomandazioni alla leadership politica israeliana per condurre altri omicidi contro i combattenti della Fossa dei Leoni, probabilmente nei prossimi giorni.

Inoltre, Israele ha deciso di aumentare i livelli di allerta e la preparazione della sicurezza, anticipando attacchi di rappresaglia, soprattutto dopo l’assassinio di al-Kilani.