Israele costringe gerosolimitano a demolire la propria casa

Gerusalemme/al-Quds – PIC e Quds Press. Martedì, l’autorità di occupazione israeliana (IOA) ha costretto un cittadino di Gerusalemme ad auto-demolire la propria casa nel quartiere di al-Issawiya, a Gerusalemme est, con il pretesto della mancanza di licenza di costruzione.

Secondo fonti locali, il proprietario, Nizar Muhaisen, aveva già ricevuto un avviso dalla municipalità israeliana che gli ordinava di demolire la sua casa, di 80 metri quadrati, a al-Issawiya entro il 15 febbraio.

Muhaisen ha dovuto rispettare il provvedimento per evitare di pagare le spese di demolizione e le multe alla municipalità.

Centinaia di case gerosolimitane sono minacciate di demolizione o di appropriazione nell’ambito dei piani di ebraicizzazione di Israele nella città santa occupata.

I gerosolimitani non hanno altra scelta che costruire senza licenze perché non esistono mappe strutturali che rispondano al naturale aumento del loro numero.

L’IOA impone restrizioni edilizie anche ai nativi palestinesi di Gerusalemme est e rende loro difficile ottenere licenze.

Secondo l’Ufficio centrale di statistica (affiliato all’Autorità palestinese), nel 2022 l’occupazione ha demolito 1058 edifici (353 edifici residenziali e 705 commerciali), la maggior parte dei quali a Gerusalemme.

La demolizione sistematica delle case palestinesi nella città santa, da parte di Israele, ha lo scopo di distruggere psicologicamente le famiglie gerosolimitane nel tentativo di costringerle a trasferirsi dalla città.