Israele costruirà un centro turistico in territorio privato palestinese

Gerusalemme-Ma’an. Secondo fonti locali dello scorso martedì, Israele ha intenzione di costruire su territorio privato palestinese un centro turistico ebraico nella zona orientale di Gerusalemme.

Il centro informazioni di Wadi Hilweh ha dichiarato in un rapporto che il nuovo centro dovrebbe sorgere nei pressi della zona a est di Silwan e a sud della moschea Al-Aqsa, senza però precisare quando.

Sempre secondo il rapporto l’edificio e la zona circostante includeranno un “museo della storia ebraica” e un “parco naturale ebraico”.

Il progetto guidato dal governo è sponsorizzato dalla Fondazione Ir Davi: un’organizzazione che promuove l’unione ebraica nelle zone intorno a Silwan, incluso il sito archeologico la “città di David”.

Stando al centro informazioni il nuovo centro turistico sarà costruito su un’area di 1.200 metri quadrati di terra palestinese, nella zona di al-Ain.

Si legge nel rapporto che il personale municipale ha già avvisato le diverse famiglie residenti nei dintorni di al-Ain riguardo all’attuazione del progetto nella zona interessata.

Le famiglie hanno 60 giorni di tempo per fare ricorso contro la decisione del tribunale israeliano. Tutti i ricorsi dovranno includere vari documenti legali come concessioni edilizie.

22 case, di 5 dunum (circa 5.000 m2), appartenenti a membri delle famiglie al-Abbassi, Abu Mayala, Abu Subeih, e Abu Sneineh sono coinvolte dalla delibera.

Il centro informazioni Wadi Hilweh ha condannato il progetto, affermando che si tratta di una minaccia per la mescolanza araba e musulmana nella zona limitrofa al muro meridionale di Al-Aqsa.

Secondo il rapporto, l’avvocato Sami Irsheed che ha visto la sua proprietà minacciata dal progetto, farà ricorso da parte dei residenti.

Secondo l’Onu, il 33% delle abitazioni palestinesi nella zona orientale di Gerusalemme non avrebbe la concessione edilizia israeliana, mettendo così a rischio di sgombero 93.100 residenti.

I dati dell’ONG israeliana Bimkom mostrano che il 95% delle richieste palestinesi per concessioni edilizie vengono rifiutate.

A partire dal 1967 le autorità israeliane hanno demolito circa 2.000 case nella zona orientale di Gerusalemme. Oltre 1.630 palestinesi sono rimasti senza tetto a seguito delle demolizioni effettuate da Israele tra il 2004 e il 2012, stando a quanto riportato da B’Tselem.

Traduzione di Elena Ferrara