Israele crea lista di ufficiali per prevenire arresti da parte della CPI

Tel Aviv – MEMO. È stato rivelato che Israele sta preparando un elenco segreto di centinaia di suoi funzionari che potrebbero essere processati dal tribunale internazionale dell’Aia con l’accusa di crimini di guerra, avvertendoli di non viaggiare in caso di processo.

Secondo Haaretz, nell’elenco ci sono i nomi di circa 200 – 300 ufficiali militari e dell’intelligence israeliana che potrebbero essere arrestati e processati per crimini di guerra commessi contro civili nei Territori palestinesi occupati della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.

Il rapporto giunge tra le notizie che affermano che la Corte penale internazionale (CPI) potrebbe aprire un’indagine sui crimini di guerra commessi da Israele e Hamas, a partire dall’offensiva militare israeliana su Gaza nel 2014, nota come “Operazione Margine di Protezione”. La richiesta per il processo è stata presentata dal procuratore della CPI, Fatou Bensouda.

L’elenco doveva essere tenuto segreto a causa del pericolo che può rappresentare per i funzionari di cui contiene i nomi. Potrebbe anche essere visto dalla CPI come un’ammissione di colpa. Tra le figure incluse nell’elenco, vi sono: il primo ministro Benjamin Netanyahu; gli ex-ministri della Difesa Moshe Ya’alon, Avigdor Lieberman e Naftali Bennett; gli ex-capi dello staff Benny Gantz e Gadi Eisenkot e l’attuale capo dello staff, Aviv Kochavi, nonché rispettivamente l’ex-capo e l’attuale capo dell’agenzia di intelligence Shin Bet, Yoram Cohen e Nadav Argaman.

Si sospetta che il resto dei nomi potrebbe essere costituito da giovani ufficiali e funzionari, compresi quelli che hanno approvato la costruzione di colonie per soli ebrei all’interno della Cisgiordania occupata, illegali ai sensi del diritto internazionale e uno dei soggetti dell’indagine della CPI.

Il futuro dell’indagine sarà deciso dai giudici Peter Kovacs, dell’Ungheria, Marc Perrin de Brichambaut, della Francia e Reine Adelaide Sophie Alapini-Gansou, del Benin. Dipenderà anche dal fatto che la corte abbia oppure no giurisdizione sulle aree in cui sono stati commessi i crimini di guerra, tra cui la Cisgiordania occupata, la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est. Israele insiste sul fatto che la CPI non ha autorità o giurisdizione in quelle aree, poiché l’Autorità Palestinese (ANP) non è uno stato sovrano.

Ciò ha portato molti osservatori a prevedere che Israele rifiuterà di cooperare con la CPI, il che potrebbe portare all’emissione di mandati segreti di detenzione contro i funzionari israeliani e limitare così la loro possibilità di viaggiare e terrebbe Israele ignaro dei procedimenti giudiziari.

Se si aprisse un’indagine su presunti crimini di guerra, i piani israeliani di annessione illegale della Cisgiordania potrebbero anche avere un grave impatto su qualsiasi difesa presentata da Israele presso la CPI. Bensouda ha incluso questo fattore nella sua indagine preliminare.

La minaccia di un’indagine della CPI sui presunti crimini di guerra israeliani e statunitensi è stata criticata da entrambi i paesi. Il presidente statunitense Donald Trump ha imposto sanzioni alla CPI il mese scorso, una mossa elogiata da Israele. Tuttavia, la CPI ha ricevuto ulteriori denunce per presunti crimini di guerra israeliani e statunitensi nell’ultimo mese, rafforzando il caso per un’indagine formale.